Come hanno preso i grillini la fine della relazione tra Luigi Di Maio e Silvia Virgulti

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-11-29

La solitudine dei numeri primi, ovvero il sacrificio di Di Maio che ha dovuto lasciare la fidanzata per dedicarsi anima e corpo al bene del Paese. Scopriamo così che per i francescani del MoVimento oltre al voto di povertà è consigliato anche quello di castità

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Luigi Di Maio e Silvia Virgulti si sono lasciati. Una notizia che non è certo passata inosservata e che si è merita una serie di articoli sui giornali e lanci d’agenzia. Di Maio ha raccontato che “da oltre un mese la nostra relazione sentimentale è finita, ma siamo rimasti in ottimi rapporti” mentre l’ex compagna ha detto “Ci siamo lasciati liberi di vivere ognuno la propria vita. Questo significa volere bene, cioè volere il bene dell’altra persona”. Una notizia che però arriva come un fulmine a ciel sereno. Era solo fine agosto quando la coppia Di Maio&Virgulti posava su settimanale Oggi assieme a Giancarlo Cancelleri e alla fidanzata Elena Catanzaro. All’epoca si parlava di nozze imminenti, subito dopo le politiche. Insomma, prima gli italiani, poi il dovere.

Silvia, rimembri ancora quel tempo in cui eri la First Lady del M5S

Di per sé la notizia non è poi così interessante: è solo gossip. Ma veniamo da un periodo in cui Alessandro Di Battista imperversa sui giornali con i suoi racconti sul “seno quintuplicato” della compagna dopo l’allattamento, di pannolini sporchi di pipì, della consistenza “appiccicosa” della cacca del piccolo Andrea. Del resto Silvia Virgulti non è una qualsiasi, è una delle figure centrali della comunicazione pentastellata. La Virgulti – esperta di PNL – èti è la consulente della comunicazione dei Cinque Stelle che insegna ai pentastellati i trucchetti della comunicazione vincente. E non si può dimenticare che fu lo stesso Di Maio, in un’intervista a Vanity Fair, ad aprire le porte della sua vita privata parlando della sua “fidanzata sexy”. Insomma fu Di Maio stesso a sdoganare ufficialmente il gossip sui di sé e sulla sua vita privata.

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Quando Di Maio prometteva a Silvia che si sarebbero sposati presto [Oggi del 24/08/2017]
Sui motivi della separazione non si sa nulla, ed è giusto così. Che almeno per una volta, gli affari di famiglia del MoVimento 5 Stelle rimangano privati. Molti lettori se la sono presa con i giornali che hanno dato la notizia, dicendo come al solito “che ci sono ben altri problemi di cui occuparsi“. Ma non si può far finta che anche questa notiziuola abbia un certo peso. Soprattutto in un partito come il M5S, dove le relazioni familiari e dinastiche hanno un certo peso sugli equilibri interni. Basti pensare a Davide Casaleggio che ha ereditato dal padre la posizione di “guru” o quella di Enrico Maria Grillo, socio assieme allo zio Beppe dell’associazione che controlla il M5S. Del resto Di Battista ha deciso che non si ricandiderà “per motivi familiari”.

I grillini che difendono l’ennesimo sacrificio dei 5 Stelle

La buona notizia è che Di Maio è single e torna “sul mercato”. Dopo l’annuncio del fidanzamento del Principe Harry e dal momento che Macron è ancora sposato questo fa del futuro Presidente del Consiglio a 5 Stelle lo scapolo più desiderato d’Europa. Nessuno però sembra preoccuparsene. Forse perché i simpatizzanti pentastellati sanno che stare al fianco di un importante leader politico è difficile e a volte doloroso. E chi meglio di loro potrebbe saperlo, visto il trattamento riservato ad ogni sospiro di Agnese Landini, la moglie di Matteo Renzi?

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Un MoVimento sempre più francescano

Sui social c’è molta ironia sui motivi per cui Di Maio e la Virgulti si sono lasciati, battute come “se sarebbe ancora la mia ragazza gli direi arrivederci” che giocano sulle difficoltà di Di Maio con il congiuntivo. Ma c’è chi prova a difenderlo da questa Internet dell’invidia e dell’odio e ci spiega che quello di Luigi è l’ennesimo sacrificio al quale si sono sottoposti i portavoce. Ragazzi meravigliosi che hanno dovuto sacrificare tutto per la politica – il lavoro, gli studi, la carriera – per dedicarsi alla Nazione per 5 o 10 anni.
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Per il bene del Paese – ci spiegano – Di Maio non ha tempo per la famiglia. Deve lavorare, sospendere la propria vita, per un bene superiore. Del resto non passa giorno che i nostri splendidi ragazzi ci spieghino quali sono le priorità del Paese, quasi che il Parlamento sia in grado di fare una cosa sola alla volta.
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Vittorio Feltri dirige La Repubblica!1

Altri se la prendono con i “soliti criticoni” e ricordano che dall’altra parte c’è Berlusconi con le sue “cene eleganti” e le sue condanne. Che cosa c’entri non è chiaro, ma come sempre c’è ben altro di cui occuparsi. Ed in effetti basta sfogliare i quotidiani di oggi per vedere che tutti sono riusciti ad occuparsi anche d’altro.
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C’è chi fa ironia sul fatto che Di Maio non abbia seguito (ma non lo sappiamo) il consiglio del suo amico Alessandro Di Battista che l’altra sera a Otto e Mezzo spiegava che “La terapia di coppia ha consentito a me e Sahra di conoscerci meglio. È un’esperienza bellissima che consiglio a tutte le coppie”.
 
Foto copertina via Facebook.com
 

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