I fantastici tweet (spariti) del giudice Antonini su tetano e Germania

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-07-27

La maggioranza di quelli che non hanno nulla contro i vaccini ha eletto alla Consulta il costituzionalista contrario all’obbligo vaccinale e autore del ricorso (bocciato) della Regione Veneto contro la legge Lorenzin. Peccato che i suoi tweet siano stati cancellati…

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L’avvocato costituzonalista Luca Antonini, docente di Diritto costituzionale presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Padova è stato eletto giudice (con 685 voti) della Corte costituzionale lo scorso 20 luglio dal Parlamento riunito in seduta comune. Sostenitore della Lega (in particolare del nuovo sindaco di Treviso Mario Conte), del referendum per l’autonomia del Veneto (con il sostegno di alcuni esponenti del PD), del No alla riforma costituzionale Renzi-Boschi Antonini è stato l’avvocato che ha redatto il ricorso della Regione Veneto contro la legge 119/2017. Successivamente ha supportato la Regione nella stesura del negoziato con il Governo per l’autonomia del Veneto.

Luca Antonini, il giudice della corte costituzionale che non capisce il tetano

Ricorso bocciato proprio dalla Corte Costituzionale che ha ribadito la legittimità della legge Lorenzin e dichiarato non fondate le ragioni dei ricorrenti, per la disperazione di tutte quelle associazioni free-vax che avevano riposto grandi speranze nell’azione della Regione presieduta dal Leghista Luca Zaia, che da tempo strizza l’occhio a tutti quei genitori (ed in Veneto sono molti) che chiedono la “libertà di scelta”. Purtroppo da qualche ora l’account Twitter del neoletto Giudice (in quota Lega-M5S) è scomparso.

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Non si sa se la causa sia l’eccessiva riservatezza di Antonini (che su Twitter postava anche foto delle sue battute di pesca) oppure se il motivo sia un tweet del 22 giugno scorso nel quale Antonini dava ragione a Matteo Salvini e alle sue dichiarazioni sui vaccini. Il tweet, scritto con un linguaggio da giovane telegrafista, è scomparso. Il testo era: «Su polemica vaccini Salvini non ha torto. Si veda il mio ricorso in corte cost. X veneto. Tetano no è contagioso. X’ lo si impone X legge?». Ora è vero che il tetano non è contagioso, è anche vero che il batterio Clostridium tetani è impossibile da debellare e che il tetano è una malattia mortale. Il vaccino contro il tetano non viene imposto perché la malattia è contagiosa, ma perché essendo molto il batterio molto diffuso e il tetano una malattia potenzialmente mortale si è pensato così di proteggere la popolazione.

Luca Antonini e l’Italia sfruttata dalla Germania

Del resto, allargando lo sguardo ad altri dispositivi di protezione individuale non medici, ci sono molti casi di obblighi di legge che riguardano aspetti non epidemiologici. Ad esempio gli incidenti stradali non sono contagiosi, eppure è obbligatorio indossare il casco, le cinture di sicurezza ed è vietato guidare in stato di ebrezza (quest’ultima non è contagiosa, nemmeno in Veneto). A complicare le cose c’è il fatto che la vaccinazione antitetanica è stata resa obbligatoria dal 1963 (Legge del 5 marzo 1963, n. 292) per i bambini nel secondo anno di vita e per alcune categorie professionali considerate più esposte a rischio di infezione (lavoratori agricoli, allevatori di bestiame, ecc). Quindi la legge Lorenzin contro la quale Antonini ha presentato ricorso non c’entra nulla.

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È un vero peccato che l’account Twitter sia stato improvvisamente rimosso. Per fortuna altre perle sono state salvate. Ad esempio quello in cui definiva “alucinate” (sic) il fatto che la Germania ci avesse definiti “scrocconi” (per la verità a farlo è stato il giornale Der Spiegel, non il governo tedesco). Antonini spiegava infatti che loro (i tedeschi) «si sono arricchiti sulle ns spalle e ci hanno sempre solo sfruttato». La solita retorica dell’Italia “umiliata” che rialza la testa grazie al governo del cambiamento che risale fin dai tempi della Prima Guerra Mondiale. Tutti pronti per il Piano B?

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