L'imbarazzo del PD sulla «razza italiana» di Patrizia Prestipino

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-07-25

Nel partito tutti a chiedere le dimissioni o pene severe per la responsabile del dipartimento animali. E c’è anche chi la tratta da infiltrata. Mentre c’è chi se la prende con Renzi e «con la sua abitudine di promuovere i più fedeli»

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Oggi la responsabile del dipartimento per la difesa degli animali del Partito Democratico Patrizia Prestipino ha avuto la bella idea di difendere il Dipartimento sulle mamme del Pd voluto da Matteo Renzi e guidato da Titti Di Salvo sostenendo che « Se uno vuole continuare la nostra razza, se vogliamo dirla così, è chiaro che in Italia bisogna iniziare a dare un sostegno concreto alle mamme e alle famiglie. Altrimenti si rischia l’estinzione tra un po’ in Italia».

L’imbarazzo del PD sulla «razza italiana» di Patrizia Prestipino

La Prestipino si è successivamente scusata con una nota stampa e – con molta maggiore baldanza – su Facebook per le sue affermazioni, che però hanno scatenato una polemica politica all’esterno (e qui se ne capisce il motivo) ma anche all’interno del Partito Democratico.

patrizia prestipino facebook
Lo status con cui Patrizia Prestipino si è scusata su Facebook per la frase su mamme e razza italiana

Dove c’è chi, come il nuovo segretario del PD Roma Sibi Mani, l’ha difesa – «Potrei usare molti aggettivi per descriverla. Razzista non è uno di questi…» -, ma anche chi, come Giuseppe Morelli dell’assemblea romana del Partito Democratico che ne ha chiesto le dimissioni:
patrizia prestipino pd
Marco Miccoli, deputato ed ex segretario del PD Roma, invece se l’è presa con Renzi e con la sua abitudine di promuovere i più fedeli: «Gli inadeguati che si autopromuovono fanno affidamento contando su questa attitudine del capo. Non vi incazzate con loro».
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Anche l’eurodeputato Daniele Viotti ci è andato giù pesante sulla sua pagina Facebook: «Il Partito Democratico ha un evidente e serissimo problema di classe dirigente. Come possiamo essere in grado di affrontare i problemi serissimi di questo paese (come quello del sostegno alla genitorialità, certamente) se i nostri decisori politici parlano – e pensano – in questo modo? Voglio dire a Patrizia Prestipino che non è obbligatorio dire la propria su materie che non si conoscono, o si maneggiano poco. Per esempio non tutto sono obbligati a fare politica o a parlarne. Inoltre, suggerisco a Prestipino di valutare le proprie dimissioni e di prendersi un lungo periodo di riflessione e riposo».

PD, il ringhio della base

Anche Titti Di Salvo, la responsabile del dipartimento mamme che la Prestipino voleva difendere, si è dissociata su Twitter: «Conosco solo la razza umana. Non c’entra nulla la razza con la libera scelta di maternità e paternità». Pesantissime anche le critiche di Dario Ginefra: “Provo raccapriccio e penso che un dirigente del mio partito dovrebbe trovare il modo di chiedere pubblicamente scusa prima che al Paese al proprio partito per il danno all’immagine arrecato. La dimostrazione che l’ignoranza e l’imbecillità non hanno colore”. Molta rabbia anche nei gruppi più o meno ufficiali che accolgono tanti iscritti ed eletti PD, dove c’è chi ha ricordato le fotografie della Prestipino con Renzi e l’ha accusata di mirare agli incarichi o addirittura di essere un’infiltrata:
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Anche Carla Di Veroli, “collega” del PD Roma, non ha avuto pietà: «Non è accettabile derubricare un simile episodio a incidente. Le sue parole infangano la memoria dei perseguitati e l’onore del Partito Democratico e non possono passare sotto silenzio e senza conseguenze».

Le polemiche sulla razza

Non sembra estraneo alle polemiche sulla Prestipino anche le foto che la ritraevano immortalata insieme a Maria Elena Boschi e Gennaro Migliore, ex SEL ora fedelissimo renziano, alla festa post-primarie del Nazareno. Un altro scatto la ritraeva in rosso mentre abbracciava Matteo Renzi dopo l’ufficialità del risultato delle ultime primarie. «Ecco spiegato il mistero: dipartimento #mamme necessario per salvare la #razzaitaliana», ha scritto invece prendendola a ridere Aurelio Mancuso su Facebook.
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Ma a colpire è soprattutto un preoccupante silenzio. Quello di tutti i vertici e dei membri della direzione del Partito Democratico, fra i quali nessuno ha speso qualche parola per difendere la responsabile del dipartimento per la difesa degli animali dagli attacchi dei compagni di partito. Il PD è sempre di più un partito in cui ognuno va per sé.

Leggi sull’argomento: «Il sostegno alle mamme serve a continuare la nostra razza»

 

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