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Come la Lega ha festeggiato la vittoria a Ferrara

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-06-10

Dopo la notizia della vittoria di Alan Fabbri alcuni militanti leghisti hanno coperto con la bandiera della Lega lo striscione di Amnesty International per Giulio Regeni, scatenando le polemiche sui social. Ma non è la prima volta che la Lega “se la prende” con gli striscioni dedicati al ricercatore ucciso in Egitto nel 2016

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Alla fine l’ha spuntata Alan Fabbri, il leghista già candidato presidente dell’Emilia-Romagna, è il primo cittadino di Ferrara. Dopo 70 anni la città si risveglia con un sindaco non di centrosinistra. La Lega di Salvini conquista una delle storiche roccaforti rosse della regione “più rossa” d’Italia. Matteo Salvini festeggia le straordinarie vittorie del suo partito “abbiamo eletto sindaci dove governava la sinistra da settant’anni!”. Il nuovo corso però non sembra iniziare con il piede giusto.

La bandiera della Lega sullo striscione per Giulio Regeni

Mentre venivano diffusi i risultati del ballottaggio (Fabbri ha preso il 56,77% dei voti contro il 43,23% del candidato del centro-sinistra Modonesi) alcuni militanti della Lega festeggiavano a modo loro la vittoria. Alcuni militanti della Lega hanno pensato bene di coprire con la bandiera del partito di Salvini lo striscione “Verità per Giulio Regeni fatto esporre da Amnesty International sullo scalone principale della sede del Comune. Forse i leghisti non si sono nemmeno accorti di quello che stavano facendo, presi dall’euforia del momento e dall’ebbrezza della vittoria.

salvini ferrara regeni lega striscione - 3La bandiera, racconta L’Estense, è stata esposta prima dell’arrivo di Fabbri in Comune. Il gesto però è stato condannato da molti sui social network come esempio e simbolo della “barbarie” incipiente. Senza dubbio si è trattata di una grave mancanza di rispetto nei confronti della memoria del giovane ricercatore ucciso in Egitto nel 2016 in circostanze ancora del tutto da chiarire. Proprio qualche giorno fa lo striscione era “scomparso”, staccato dalla balaustra dello scalone del palazzo municipale e ritrovato dopo poco presso le mura Estensi.

salvini ferrara regeni lega striscione - 4

Qualcuno ha ironizzato facendo notare come in fondo i leghisti in questi mesi di campagna elettorale abbiano dimostrato di non gradire striscioni e lenzuola varie. Resta da vedere se lo striscione per Regeni rimarrà al suo posto anche dopo l’insediamento di Fabbri. Nell’estate scorsa a Treviso, dopo la vittoria del leghista Mario Conte, lo striscione di Amnesty per Regeni era stato fatto togliere dalla facciata del palazzo dove si trova la sala consiliare. Il neoeletto sindaco aveva spiegato che lo striscione era appeso da due anni e “si era rovinato” e che “era stato esposto già da un bel po’ di tempo”. Oltre a Ferrara la Lega ha conquistato ieri ai ballottaggi anche Forlì, da 50 anni governata da amministrazioni di centrosinistra.

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