Le liti furiose tra Salvini e Di Maio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-11-22

Il Corriere della Sera racconta gli scontri sul peculato con il grillino arrabbiato e il leghista che fa quello calmo della coppia di fatto

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D’accordo, è un matrimonio d’interesse. Ma tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, adesso che non si sentono più su Whatsapp ma attraverso le segretarie, il rapporto si fa sempre più duro da sopportare. E gli interessi, si sa, svaniscono quando non c’è serenità. Fabrizio Roncone sul Corriere della Sera ci racconta che l’ultima lite, quella sul peculato, si è sentita in tutto il palazzo:

Abbiamo avuto paura — racconta uno dei suoi — che Giggino si sentisse male (insistono a chiamarlo così: ma il giorno che ne scopre uno, lo caccia a pedate – «Giggino a’ soreta, mi chiamo Luigi!», rispose a quel geniaccio di Enrico Lucci, che lo intervistava per Nemo, su Rai2).

Insomma Di Maio, appreso che il governo era stato battuto sul disegno anticorruzione con sospetta furbata leghista, è corso nella stanza di Salvini e si è messo a urlare cose irripetibili — al solito, alcune pure in dialetto napoletano stretto. Il leader leghista è rimasto calmo, sorridente. «Uè, dai, tranquillo, siediti, spiegami». Reagisce sempre così, Salvini. Ha imparato a disinnescarlo. Un classico, in qualsiasi coppia.

bacio salvini di maio

Non è più tempo di baci in bocca e altre amenità. E come mai litigano? Roncone usa un classico delle spiegazioni di coppia: sono troppo diversi.

Che poi: prima almeno comunicavano davvero a colpi di WhatsApp ed sms. Ora si cercano, se si cercano, con le rispettive segretarie (il premier Conte sorvolato). La verità è che, come in tutte le coppie nate un po’ per caso, stanno emergendo i veri caratteri. E i due sono, anche umanamente, molto diversi (li separano tredici anni; film diversi, canzoni diverse, libri diversi — vabbé, lasciamo stare i libri).

Di Maio sempre sbarbato e con i denti bianchi,tutto perfettino, ordinatino; Salvini con la barba, a volte in felpa, gli abiti stropicciati, jogging con la maglietta della Polizia di Stato, allo stadio con il giubbotto di CasaPound. Uno si lascia con la fidanzata — tale Giovanna Melodia — e sui quotidiani ci scappa un box; l’altro si lascia con Elisa Isoardi e il Paese apprende il pettegolezzo attraverso un selfie che i due si scattano aletto, mezzi nudi; uno va da Maccheroni, trattoria frequentata dai politici di tutte le Repubbliche, e ordina filetto e rucola; l’altro si spara dove capita panini con salame,formaggio e salsa verde.

Se stanno insieme, però, ci sarà un perché.

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