La lettera di Borghi e Bagnai sul Corriere della Sera

di dipocheparole

Pubblicato il 2018-06-11

Il Corriere della Sera in un editoriale di Alberto Alesina e Francesco Giavazzi li ha additati insieme ad Antonio Guglielmi come “da anni aggressivamente favorevoli ad un’uscita immediata tramite l’introduzione di una moneta alternativa all’euro, i cosiddetti mini-Bot”, nel frattempo bocciati da Giuseppe Tria. Ma il senatore Alberto Bagnai e il deputato Claudio Borghi, rappresentanti …

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Il Corriere della Sera in un editoriale di Alberto Alesina e Francesco Giavazzi li ha additati insieme ad Antonio Guglielmi come “da anni aggressivamente favorevoli ad un’uscita immediata tramite l’introduzione di una moneta alternativa all’euro, i cosiddetti mini-Bot”, nel frattempo bocciati da Giuseppe Tria. Ma il senatore Alberto Bagnai e il deputato Claudio Borghi, rappresentanti dell’avanguardia antieuro (con i dovuti distinguo: “L’uscita dall’euro non è più necessaria, ora bisogna scommettere sulla crescita”, ha detto lo stesso Bagnai ad Atlantico qualche giorno fa) scrivono al quotidiano di Luciano Fontana per contestare l’articolo di Federico Fubini in cui si affermava che l’Italia era stata superata dalla Grecia sui titoli di Stato:

Caro direttore,
nel suo articolo di venerdì scorso intitolato «Italia superata da Atene sui titoli di Stato», il dott. Fubini afferma testualmente che«per le scadenze a breve termine i titoli di Stato greci hanno iniziato ad offrire un rendimento inferiore a quelli italiani»; peccato che non sia vero, basta aprire un qualsiasi sito di Borsa per sincerarsi che né i Bot a 3 mesi né quelli a 6 mesi hanno un prezzo di mercato inferiore a quello degli omologhi greci (un esempio, il Bot semestrale scadenza novembre, codice IT0005332421 venerdì aveva prezzo a 99.995 quindi rendimento zero).

Fubini a supporto della sua tesi cita «I Bot a nove mesi». Caro direttore, spiace rilevare che i Bot a nove mesi semplicemente non esistono. I Bot sono solo a 3 mesi, a 6 mesi o a un anno. Non esiste in Italia e non esiste in Grecia. E qui siamo certi che il problema le apparirà evidente .Se poi il dott. Fubini intendeva riferirsi a«titoli che scadono fra novemesi» la questione non cambia perché esiste solo un titolo greco così ed è scambiato senza trasparenza sulmercato HDAT mentre il nostro Bot annuale in scadenza tra nove mesi è indicato al minimo prezzo non certo questa settimana(codice ISINIT0005326597) bensì il martedì 29 maggio quando il premier incaricato era il dott. Cottarelli, quindi la notizia di questo fantomatico sorpasso di UN titolo greco era inesistente da qualsiasi punto di vista.

Anche la fantomatica fuga dei miliardi misurata con il saldo Target2 non evidenzia nulla di diverso da quanto sta accadendo da anni. La vera notizia sarebbe stata che la «granitica Europa che ci difende dalle speculazioni» possa essere messa in crisi da due modeste persone che non hanno mai ambito a incarichi di governo. Se fosse così temiamo vada rivista la narrazione.

claudio borghi alberto bagnai

Della questione di Target2 e dell’impossibilità di definire con certezza dai saldi se davvero il saldo negativo è dovuto alla vendita di titoli di Stato italiani abbiamo parlato ieri. Questa è invece la risposta di Fubini al dinamico duo:

Il 29 maggio i Bot semestrali sono stati collocati al rendimento di 1,213%, mentre la stessa settimana i pari titoli greci allo 0,85%. Per capire se è colpa di Cottarelli, va visto cos’è successo dopo. Giovedì scorso i titoli di Stato italiani in scadenza il 14 marzo 2019 offrivano un rendimento dello 0,790%, mentre quelli greci in scadenza il giorno dopo lo 0,757%. Lo mostra un semplice grafico Bloomberg. Forse i due esponenti politici dovrebbero mandare precisazioni a quell’agenzia (731 Lexington Av. New York).

Ma il premio di rischio pagato dall’Italia sul breve si è affacciato sopra a quello greco. Incredibile, se si pensa che gli investitori un mese fa pagavano per avere carta italiana. Oggi si fanno pagare, in certi casi, più che per la carta greca (che è più illiquida e dovrebbe offrire un premio più alto). Non vorremmo che l’osservazione che ci viene rivolta fosse un tentativo di distrarre da un dato. Il crollo di valore dei titoli italiani dell’ultimo mese— ha ridotto di centinaia di miliardi il valore attuale dei risparmi nel Paese— si spiega con il timore per le posizioni che i due propugnano: l’uscita dell’Italia dall’euro.

Leggi sull’argomento: La storia dei 38 miliardi usciti dall’Italia

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