Kukiz’15: i fascisti con cui Di Maio vuole allearsi per le elezioni europee

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-01-09

Ad usum “bella addormentata dell’internet” segnaliamo che Di Maio si sta alleando per le elezioni europee con il partito di estrema destra polacco Kukiz’15 guidato dalla “rockstar” Pawel Kukiz che in patria ha stretto accordi con il Movimento Nazionale. Se la strategia ha funzionato in Italia con la Lega cosa potrà andare storto in Europa?

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Luigi Di Maio ha iniziato il tour a ricerca di alleati per le elezioni europee. A causa della Brexit il MoVimento 5 Stelle non potrà più fare gruppo con quei gran democratici dell’UKIP di Nigel Farage e urge trovare nuovi appoggi internazionali. Dopo l’apertura ai Gilet Gialli francesi, che dal punto di vista politico sono ancora un magma indistinto, ieri Bruxelles il Capo Politico del MoVimento ha incontrato alcuni leader politici finlandesi, polacchi e croati per la definizione di un nuovo gruppo parlamentare europeo.

Chi è Pawel Kukiz la “rockstar” alleata del M5S alle europee

Sono ormai lontani i tempi in cui il M5S Europa voleva mollare Nigel Farage per entrare a far parte dell’ALDE, il gruppo di Guy Verhofstadt. Dopo il successo dell’alleanza con la Lega il MoVimento ha capito qual è la sua vera vocazione. Non il populismo ma il fascismo. Perché tra gli alleati del partito di Grillo e Casaleggio figurano anche i polacchi di Kukiz’15. In un’intervista con Luca De Carolis sul Fatto Quotidiano di oggi Di Maio li presenta così: «guidati da una rockstar, Pawel Kukiz» e aggiunge che le trattative con loro e con i croati di Zivi zid sono quasi chiuse.

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De Carolis gli fa notare che le formazioni politiche sono diversissime tra loro. Ad esempio quelli di Kukiz’15 sono considerati di destra. Un eufemismo visto che il partito di Kukiz è di estrema destra. Di Maio però è onesto e non nasconde le sue perplessità e spiega che con loro «non siamo d’accordo con i polacchi su diritti civili e aborto» (giusto due cosette). Non va meglio con gli altri due possibili alleati: «i finlandesi sono molto liberali, quindi su alcune cose non la vediamo nello stesso modo. Invece i croati non credono nell’euro, mentre per noi non si esce dalla moneta unica».

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Il logo del partito Kukiz’15

In pratica e il concetto dell’alleanza con la Lega di Salvini portato all’estremo. Sulla carta non sono d’accordo su nulla ma si trovano così bene assieme che faranno un’alleanza. E infatti anche con loro verrà firmato un contratto di governo di dieci punti.

Cosa diranno i 5 Stelle dell’alleanza con un partito di estrema destra?

Bisogna vedere come la prenderà l’elettorato pentastellato. Perché se da un lato è vero che i 5 Stelle puntano a “rompere i maroni” in Europa dall’altro c’è da ricordare a Di Maio che se prima delle elezioni avesse proposto ai suoi un’alleanza di governo con la Lega l’elettorato difficilmente l’avrebbe mandato giù. In Europa è diverso, perché è lontana ed in fondo nessuno si prende la briga di andare

Il leader del partito di estrema destra euroscettico, nazionalista, populista e fautore della democrazia diretta è entusiasta e commenta su Facebook l’incontro con il vicepremier: “Questo è un nuovo incontro nelle ultime settimane. Abbiamo parlato di somiglianze e differenze di programmi e di azioni congiunte”. Giusto per far capire da che parte sta il principale alleato europeo del M5S alle elezioni politiche del 2015 Kukiz si è alleato con il partito di estrema destra Ruch Narodowy. Il Movimento Nazionale è un partito di estrema destra tra i responsabili del nuovo clima politico che ha portato all’esplosione dei rigurgiti fascisti in Polonia.

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Ma anche qui non c’è nulla di nuovo per Di Maio, in fondo anche l’alleato leghista aveva dato vita ad un partito (Sovranità) con Casa Pound candidando Simone Di Stefano alla presidenza della Regione Abruzzo. A quanto pare però Kukiz’15 condivide con il MoVimento 5 Stelle un tratto fondamentale: la mancanza di una vera e propria classe politica. Gli esponenti del partito polacco sono un insieme molto eterogeneo che racchiude al suo interno troppe anime per poter avere una linea unitaria o anche solo una parvenza di coerenza interna. Proprio come succede per il partito di Casaleggio. Il problema principale però è un altro: chi mai pensa di condizionare le politiche europee alleandosi con partiti che vogliono distruggere l’Unione Europea e che a livello comunitario contano poco o nulla? Probabilmente il Front National di Marine Le Pen ha già altri impegni.

Leggi sull’argomento: Il due di picche dei gilet gialli a Di Maio

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