Lo Ius Soli entra nello Statuto comunale di Bologna. E anche su questo, il centrodestra si è spaccato

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-06-28

La cittadinanza a quei minori che hanno completato almeno un ciclo scolastico in Italia diventa realtà. Compatta la maggioranza, mentre Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno fatto scelte diverse

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Una svolta storica, in attesa che il Parlamento vari una legge valida – ed effettiva – su tutto il territorio Nazionale. Lunedì sera è stata votata, ad ampia maggioranza, la modifica allo Statuto comunale che ha introdotto lo Ius Soli a Bologna. Si tratta di un diritto alla cittadinanza italiana per tutti quei minori che hanno completato almeno un ciclo scolastico nel nostro Paese. Come già detto in occasione del voto del Consiglio Comunale dello scorso febbraio – quando è stato approvato l’impegno affinché il Comune inserisse questa modifica all’interno della propria carta fondamentale -, si tratta di una misura simbolica che, però, ha diviso – ancora una volta – il centrodestra.

Ius Soli a Bologna, il via libera e i centrodestra spaccato

La delibera per la modifica dello Statuto Comunale che introduce lo Ius Soli a Bologna è stata approvata con 26 voti favorevoli (Pd, Coalizione civica, Matteo Lepore sindaco, Movimento 5 stelle, Anche tu Conti, Verdi e il sindaco Matteo Lepore), 8 contrari (Lega e Fratelli d’Italia) e 3 astenuti (Forza Italia).

“Chi nasce o studia a Bologna da oggi potrà essere cittadino onorario bolognese. Dalle città può nascere un tempo nuovo, che spinga il Parlamento ad approvare riforme per i diritti, per la vita delle persone, per il loro futuro e una reale piena cittadinanza senza ipocrisie. A partire dalla proposta sullo Ius Scholae”.

Con queste parole, il sindaco del Comune felsineo ha annunciato questa svolta storica per la sua città, in attesa che anche il Paese Italia prenda lo stesso indirizzo. E la delibera ha provocato l’ennesima frattura nel centrodestra: Lega e Fratelli D’Italia hanno votato no, Forza Italia si è astenuta. Sembra essere una differenza di poco conto, visto l’esito finale, ma non è così. Il motivo è semplice ed è confermato dal Consigliere Comunale forzista Nicola Stanzani: non ha votato perché ritiene “inutile” questa misura locale, ma è pronto ad appoggiare (sempre come partito) insieme a Emilia-Romagna Coraggiosa per chiedere al Parlamento di accelerare sulla norma per la cittadinanza italiana. Differenze non da poco che segnano il passo dell’ennesima frattura all’interno di quella coalizione sempre meno unita.

Come funzionerà e chi coinvolgerà

Sta di fatto che, ora, lo Ius Soli a Bologna è realtà. Coinvolgerà e darà la possibilità a oltre 11mila minori (under 18) di poter richiedere la cittadinanza. Il totale di minori stranieri che frequentano scuole nel tessuto cittadino felsineo è di oltre 21mila, ma meno della metà di loro hanno i requisiti (l’aver completato almeno un ciclo scolastico in città) per poter avanzare questa richiesta. Un qualcosa che, dunque, è puramente simbolico ma che serve a far suonare la sveglia in Parlamento. Perché, come indicato dai recenti sondaggi, la maggior parte degli italiani è a favore almeno dello Ius Scholae. Voci che, però, sembrano riecheggiare nel vuoto cosmico delle Commissioni parlamentari.

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