Il TAR vuole una discarica nel Lazio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-04-28

Il tribunale dà 60 giorni di tempo alla Regione per indicare il luogo dove conferire i rifiuti trattati nei TMB di Rida Ambiente. E minaccia la nomina di un commissario. Storia di come si è arrivati a questo ennesimo caos

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Una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio indica la necessità di avere una mini-discarica entro due mesi nel Lazio e vuole la strada del commissariamento se via della Pisana non indicherà entro due mesi il luogo in cui dovrà sorgere. Il commissario ad acta dovrebbe essere il prefetto di Roma Paola Basilone. La richiesta è partita da RIDA Ambiente, che chiedeva alla Regione di indicare una discarica: in un provvedimento del 2016 il Tar aveva detto alla Regione di indicare una «rete integrata e adeguata» di impianti e, sempre secondo il tribunale amministrativo laziale, questo non è stato fatto. E allora, spiega oggi il Messaggero, la situazione è questa:

La Regione ha ribattuto che la procedura è stata bloccata dalla inadempienza della Città metropolitana di Roma che non ha indicato l’area per la discarica. L’ultima sentenza del Tar (pubblicata il 24 aprile) dice che sì, è vero, c’è stata questa inadempienza, ma la Regione avrebbe dovuto usare i poteri sostitutivi (di fatto a sua volta commissariare la Città metropolitana). Decisione finale: la Regione indichi la discarica entro 60 giorni, altrimenti scatta la nomina a commissario ad acta del prefetto di Roma. Restano molti dubbi: può un Tar nominare un commissario che di fatto scavalca Regione, Città metropolitana e Comune?

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La mappa degli impianti di trattamento dei rifiuti a Roma Fonte: Il Messaggero del 02/03/2018

Ancora: il provvedimento è relativo solo alla provincia di Latina (dove ha sede Rida) o anche a Roma (la nomina a commissario del prefetto della Capitale è un indizio)? Ora la Regione dovrà decidere se rivolgersi al Consiglio di Stato, però ieri ha fatto sapere: «La sentenza del Tar riguarda esclusivamente la richiesta di una singola società di gestione dei rifiuti di potere conferire lo scarto prodotto dai propri impianti in una discarica del territorio nel Lazio, perché gli invasi presenti nella provincia di Latina hanno terminato le volumetrie».

Il Tribunale Amministrativo Regionale quindi entra nel gioco del rimpallo tra Regione Lazio e Comune di Roma e sulle “dimenticanze” degli enti che avrebbero dovuto prendere decisioni sgradevoli per la cittadinanza. Il tutto accade mentre la situazione di “normalità emergenziale” della città fa rispuntare tante fotografie di cassonetti da cui trabocca immondizia (e con l’estate la situazione può soltanto peggiorare) mentre il paradosso dei romani che pagano le tasse più elevate d’Italia – nonostante i clamorosi sconti della Giunta Raggi – è ancora lì, a dimostrare che la situazione è disperata, ma non seria.

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La tariffa rifiuti nelle grandi città (Il Sole 24 Ore, 26 febbraio 2018)

Non solo: oggi la Giunta Zingaretti è precaria e a via della Pisana non può raggiungere una maggioranza senza l’accordo con il MoVimento 5 Stelle. Ecco perché ai giudici tocca ancora una volta fare le veci di pavidi legislatori.

Leggi sull’argomento: Di Maio, i tre impianti che il M5S sta costruendo a Roma e la marmotta della cioccolata

 

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