Matteo Salvini chiude di nuovo la porta del governo Lega-M5S

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-05-30

Il leader della Lega respinge i tentativi di mediazione del M5S. E torna a proporre Savona all’Economia. L’altra ipotesi di maggioranza non ha alcun appoggio

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“La riapertura di Di Maio? Non siamo al mercato ed è anche una questione di dignità. Abbiamo provato a fare un governo con il centrodestra e poi con i cinque stelle ci hanno sempre detto no. Non svendiamo l’Italia”. Matteo Salvini dal mercato di Pisa sembra voler richiudere la porta aperta ieri sera dalla rinascita della Trattativa Stato-Lega-M5S sul possibile governo.

Matteo Salvini chiude di nuovo la porta del governo Lega-M5S

A quanto pare, dopo aver detto che il professore avrebbe potuto essere eletto con la Lega, la porta si è chiusa di nuovo sul nome di Paolo Savona, sul quale il capogruppo Centinaio ad Agorà ha detto che non ci può essere alcuna trattativa. “Siamo andati al Quirinale con la maggioranza alla Camera e al Senato – ha continuato poi sarcastico Salvini – e il “signore del colle” ci ha detto no perché avevamo nella lista dei ministri una persona che non sta simpatico all’Europa”. Infine ha aggiunto: “Mattarella ci dica come uscire dallo stallo: abbiamo rinunciato a posti, poltrone, presidenze e ministeri. Ma ci ha sempre detto no”.

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Se quella di Salvini non è una tattica oppure se il Capitano non sta attendendo un (improbabile) passo indietro di Savona, l’unica ipotesi che rimane in campo è quella di un incarico a Cottarelli o a Conte con un sostegno bipartizan tra M5S e PD per far passare il periodo di stasi e portare alle elezioni in autunno. La preghiera di Salvini a Mattarella sul voto in agosto potrebbe andare in questa direzione ma nessun altro segnale arriva dalle forze politiche in favore di una soluzione del genere. Intanto Di Maio ad AGI sembra non voler trattare più di tanto: “Crediamo che il più grande errore sia stato quello di respingere il Governo del cambiamento 48 ore fa. Ora ci sono due strade: o far partire il Governo Conte con una soluzione ragionevole o si va al voto subito” osserva ancora Di Maio, di fatto replicando indirettamente a Salvini che vorrebbe votare in autunno e non a luglio.

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