Hwasong-12: il missile con testata nucleare di Kim Jong-Un

di Mario Neri

Pubblicato il 2017-05-15

La Corea del Nord ha testato con successo un missile di medio-lungo raggio capace di montare “una testata nucleare grande e pesante” fin nel range di target sul territorio Usa

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La Corea del Nord ha testato ieri con successo un missile di medio-lungo raggio capace di montare “una testata nucleare grande e pesante” fin nel range di target sul territorio Usa, invitando Washington a non sottovalutare il suo potenziale: lo riporta l’agenzia Kcna spiegando il lancio di ieri. I militari di Seul, pur dovendo fare altri accertamenti, hanno espresso scetticismo ritenendo che il Nord debba ancora sviluppare la tecnologia per “il rientro atmosferico”, elemento chiave per per i missili intercontinentali.

Il missile con testata nucleare di Kim Jong-Un

La Corea del Nord ha rivendicato il successo del lancio del missile terra-terra a medio raggio testato ieri mattina: si è trattato di un Hwasong-12, questa la sua denominazione, ha riferito la tv di Stato Kctv, secondo cui ha raggiunto l’altitudine di 2.111,5 chilometri e la gittata di 787 chilometri. Le operazioni, ha aggiunto l’agenzia ufficiale Kcna, sono state condotte sotto la supervisione del leader Kim Jong-un. Il vettore è in grado di trasportare “una testata nucleare di grandi dimensioni”.

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Il missle Hwasong-12 testato dalla Corea del Nord ieri (foto da: Twitter)

Kim, inoltre, ha impartito l’ordine a scienziati e tecnici di “continuare a sviluppare più precise e diversificate” testate nucleari e i modi per il loro utilizzo, oltre a quello di “fare i preparativi per per un maggior numero di test fino a quando gli Usa e i loro vassalli non faranno le giuste scelte con ragione”. Gli stati Uniti non dovrebbero “trascurare o sottostimare la realtà” che le loro basi nell’Asia-Pacifico “sono nel range di un attacco”. Una prova è data anche dalla capacità di lancio del vettore: al fine di garantire la sicurezza dei Paesi vicini, il lancio è avvenuto calcolando un angolo molto alto in modo da ridurre la distanza di volo. Le stime dei militari nipponici, infatti, hanno ipotizzato ieri una gittata di circa 4.000 chilometri se il lancio fosse avvenuto seguendo una traiettoria normale.

Lo Hwasong-12

Esperti Usa hanno esaminato immagini satellitari e dati disponibili e non escludono che possa essersi trattato di una versione più corta di un missile KN-08 con gittata intercontinentale. A livello pratico significa che se la traiettoria del missile fosse stata differente avrebbe avuto la gittata di oltre 2.800 chilometri, quanto basta per colpire il territorio statunitense di Guam nel mezzo dell’oceano Pacifico.

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La prima pagina del Rodong Sinmun con l’annuncio del test di lancio dello Hwasong-12

Il nuovo test è stato condotto in un momento particolarmente delicato delle relazioni internazionali. Mercoledì infatti le elezioni presidenziali in Corea del Sud avevano segnato la vittoria di Moon Jae-in, un candidato moderato che in campagna elettorale aveva ribadito la sua disponibilità a negoziare con la Corea del Nord e perfino di andare in visita ufficiale al presidente Kim. Ma l’atteggiamento provocatorio di quest’ultimo sembra mettere il tutto fuori discussione.

Dopo una inutile esibizione di muscoli, anche con il nuovo sistema antimissili Thaad già operativo in Corea del sud ma che in questa occasione non sembra essere entrato in azione, Donald Trump aveva tentato di punzecchiare il presidente cinese sostenendo che non sarebbe stato contento di un altro test missilistico. Ora ha usato la stessa tattica con Vladimir Putin, sottolineando che l’ultimo missile lanciato da Pyongyang e’ caduto ”piu’ vicino alla Russia che al Giappone” e che ”non puo’ immaginare che alla Russia sia piaciuto”.
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Hwasong-12: la traiettoria (Corriere della Sera, 15 maggio 2017)

Ma Mosca sembra essersi irritata piu’ per la provocazione di Trump che per il lancio stesso. Il ministero della difesa ha infatti sottolineato che il missile ”non ha rappresentato un pericolo per la Federazione russa”, cadendo ”a 500 km di distanza dai confini”.

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