Dopo Pomezia e Roma c’è Guidonia con Michel Barbet (che comincia “male”, elogiando Pizzarotti). Ma soprattutto c’è un Lazio che vede ormai il 55% della sua popolazione governata da esponenti del MoVimento 5 Stelle. Un campanello d’allarme che dovrebbe suonare forte e chiaro nelle orecchie di Nicola Zingaretti, a pochi mesi dalle elezioni regionali nelle quali il M5S pensa di schierare, con grande scorno di Virginia Raggi, un peso massimo come Roberta Lombardi.
Anche nelle città dove ha vinto il 5 Stelle nel Lazio si è ripetuto un copione già visto e conosciuto a Roma (e a Parma): in quel di Guidonia la precedente giunta di centrodestra è stata travolta da un’inchiesta su un sistema definito dagli inquirenti Mafia Bianca, mentre ad Ardea la giunta di destra di Luca Di Fiori è stata dilaniata da contrasti interni, i cittadini hanno abbracciato i grillini. Le nuove amministrazioni pentastellate si uniscono a quelle di Roma, Nettuno, Pomezia, Civitavecchia, Anguillara, Genzano e Marino. Estese sul 55% della popolazione del Lazio. Spiega oggi Lorenzo D’Albergo su Repubblica:
Ciò che i 140 caratteri di Twitter non possono restituire, però, è la generale disaffezione dei cittadini per la politica e per le sezioni arroventate dal caldo di un giugno da bollino rosso: a Guidonia al ballottaggio ha votato il 31,6 per cento degli aventi diritto, ad Ardea il 39,8. La vittoria dell’italo-francese Barbet, poi, regala un’altra costante ai pentastellati: Guidonia, proprio come Roma prima delle ultime amministrative, usciva da un commissariamento.
Segno che il Movimento ha successo lì dove gli altri — in città il Pd, nel comune a 22 chilometri dalla capitale il centrodestra — hanno lasciato le macerie. Segno che il Movimento, quando muove i suoi alfieri, può far male alla concorrenza. A Guidonia, prima del ballottaggio, è arrivata la visita del premier in pectore dei grillini Luigi Di Maio, dell’ortodosso Roberto Fico e delle tre elette romane Roberta Lombardi, Carla Ruocco e Paola Taverna. A completare il team, infine, la sindaca Raggi.
Insomma, nonostante gli scarsi risultati e il consenso in calo a Roma dove il disastro amministrativo di Virginia Raggi è sotto gli occhi dei sondaggisti, nel Lazio il M5S va forte. Soprattutto per i disastri amministrativi dei loro avversari. Evidentemente nel paese dei ciechi l’orbo è re.