Gregorio De Falco resta a bordo del M5S (per ora)

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-11-16

L’espulsione è congelata: Di Maio ritiene che non sia il momento giusto. Intanto due senatori vanno a donare il sangue per non votare il decreto. E c’è chi non si è presentato in Aula per motivi di salute…

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L’espulsione di Gregorio De Falco è congelata: i vertici del MoVimento 5 Stelle avevano fatto sapere l’altroieri che la cacciata dell’ex capitano diventato senatore per volontà di Luigi Di Maio – che ha scelto i candidati per l’uninominale prendendosene la responsabilità – sarebbe arrivata dopo l’approvazione del Decreto Genova.

Gregorio De Falco resta a bordo del M5S

Ma dopo l’ok dell’Aula e lo show a pugno chiuso di Toninelli qualcosa è cambiato. Il P.S. sul Blog delle Stelle, metodo scelto per annunciare la giubilazione di De Falco, non è comparso anche se lui il Decreto Genova con il condono per Ischia non lo ha votato, così come altri nove (Vittoria Deledda Bogo, Alfonso Ciampolillo, Saverio De Bonis, Luigi Di Marzio, Elena Fattori, Michele Giarrusso, Cinzia Leone, Paola Nugnes e Mario Turco) mentre il conto della fronda grillina arriva a 15. Secondo Il Fatto è stato Di Maio a fermare tutto un minuto prima del via all’operazione: “Terrebbe alto il tema dei dissidenti, e con decreto fiscale e manovra sul tavolo ci renderebbe più fragili di fronte alla Lega”. È stato Roberto Fico, secondo questa ricostruzione a far cambiare idea a Di Maio:

COSÌ DE FALCO resta a bordo. Come Nugnes, vicina a Fico, che non aveva votato la norma su Ischia. E da qui si torna al pacificatore. Al Fico in silenzio da giorni sui grandi temi, e non è un caso. Perché il suo dissenso su certi provvedimenti (il decretoSicurezza) e certe dichiarazioni il presidente con il cuore rosso lo esprime così, tacendo. Ma fuori sacco consulta e viene consultato dai 5Stelle, di continuo.

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Il trucchetto del M5S che “dimentica” il comma 1 dell’articolo 25

“Roberto fa moltissimo”, sostiene un parlamentare che lo conosce bene. Ovvero, tampona e aggiusta.Pochi giorni fa, con i poteri di cui dispone da regolamento, ha sbloccato lo stallo sull’emendamento sulla prescrizione. Le opposizioni urlavano che fosse impossibile inserirlo nel disegno di legge Anticorruzione, la Lega faceva muro e il M5S rischiava di finire fuori strada. Ma Fico ha mediato e riaperto i termini per emendare il testo. E la prescrizione non è evaporata. Intanto la temperatura in Senato saliva, su quel dl Salvini che non può piacergli. E poi ecco il decreto Genova, con il condono per Ischia. Contro cui si è schierata anche Nugnes.

Il clima bollente nel M5S

In ogni modo le punizioni sarebbero solo rinviate. E il conto totale potrebbe allargarsi, visto che ieri in una nota congiunta i senatori Lello Ciampolillo e Saverio De Bonis hanno scelto il sarcasmo per comunicare il loro dissenso dal gruppo: “Mentre si votava il condono di Ischia e lo sversamento di fanghi velenosi nel suolo agricolo, abbiamo preferito andare al Fatebenefratelli a donare il sangue. Chi ha violato i principi del M5S chieda scusa”. Ieri De Falco ha annunciato a un giornale di aver effettuato la donazione con rinuncia allo stipendio che secondo la macchina del fango M5S orchestrata da Buffagni e Castelli con la regia di Luigi Di Maio sarebbe stato il vero motivo del suo dissenso.

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Repubblica segnala poi che ieri hanno disertato anche 8 leghisti (che diventano nove contando l’astensione “pesante” di Umberto Bossi). Diciannove voti in meno sostituiti dai 15 di Fratelli d’Italia, che si conferma sempre più stampella del governo. E a poco vale la precisazione di Giorgia Meloni: «Abbiamo votato per amor di Genova». Il risultato è uno spostamento dell’asse verso destra che, calendario d’aula alla mano, preoccupa non poco i vertici del Movimento. Specie in vista della discussione sulla legittima difesa: un’altra legge sponsorizzata dal vicepremier leghista parecchio invisa a una parte dei grillini.

I motivi di salute di Elena Fattori e Paola Nugnes

Da segnalare infine che ieri, oltre a Ciampolillo e De Bonis che sono andati a donare il sangue, anche Elena Fattori e Paola Nugnes erano assenti per non meglio precisati motivi di salute. Forse nel caso di Fattori la salute è stata minata dallo shock di aver scoperto nel novembre 2018 che nel M5S c’è “terrorismo psicologico”? Intanto lei rilascia un’intervista al Corriere della Sera in cui fa sapere che non si tratta di un’assenza strategica ma che se fosse stata in Aula avrebbe votato contro:

«Sì, sto male. Per quello ieri non c’ero. Perché non ci crede nessuno?».

Ci crediamo, senatrice Fattori. È solo che certe assenze, talvolta, sono strategiche.
«Non la mia. Avrei tanto voluto esserci al Senato per il voto sul decreto Genova e Ischia».

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I “saluti” su FB della senatrice Nugnes, poi non espulsa

Per votare?
«Contro. Ma purtroppo stavo male.Davvero».

D’accordo senatrice, le crediamo. Perché avrebbe votato contro?
«La questione del condono di Ischia la sapete. È una schifezza. E mi sarebbe interessato capire cosa si diceva degli emendamenti sullo sversamento dei fanghi velenosi».

In realtà chi era contro le norme non ha votato contro, ma ha preferito uscire dall’Aula ieri e per un motivo ben preciso: se si vota contro un provvedimento del governo del M5S si viene cacciati dal M5S. E finora anche Nugnes nel voto sull’emendamento di Forza Italia ha preferito assentarsi: soltanto De Falco ha avuto il coraggio di mettere nero su bianco il suo dissenso. Intanto però la Fattori minaccia anche altro: «Centomila euro? Se mi cacciano, glieli chiedo io 100 mila euro. Faccio ricorso e chiedo danni biologici e penali. Dopo averci messo tanta passione,essermi inimicata i poteri forti, aver sacrificato una parte della mia vita, mica possono buttarmi fuori così». Non vediamo proprio l’ora di vedere le carte del processo.

Leggi sull’argomento: Ma ora Di Maio chiederà i 100mila euro di penale a De Falco?

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