I due senatori ex M5S che possono salvare Salvini su Open Arms

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-25

Mario Giarrusso e Gianluigi Paragone decisivi nel voto in Giunta. E tentati dalla possibilità di essere rieletti nella prossima legislatura dopo l’addio forzato al M5S?

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Mario Michele Giarrusso ha votato la sfiducia ad Alfonso Bonafede dopo essere stato espulso dal MoVimento 5 Stelle. Gianluigi Paragone ha invece pronto il suo MoVimento Bombatomica dopo essere stato salutato dai grillini. Entrambi potrebbero essere decisivi nel voto in giunta per le autorizzazioni a procedere per salvare Matteo Salvini dal processo su Open Arms.

I due senatori ex M5S che possono salvare Salvini su Open Arms

Oggi pomeriggio la giunta presieduta da Maurizio Gasparri a Palazzo Madama riesaminerà la richiesta di processo a carico dell’ex ministro dell’Interno per la terza ipotesi di sequestro di persona, dopo i casi Diciotti e Gregoretti (nel primo caso respinta, sotto il governo gialloverde, nel secondo accolta lo scorso febbraio dalla maggioranza giallorossa). Domattina il voto. E Carmelo Lopapa su Repubblica ha fatto i conti della situazione:

In undici voteranno in favore del leghista: i 5 leghisti, i quattro forzisti tra i quali il presidente Gasparri, l’autonomista Durnwalder («Come nelle precedenti occasioni», spiega). Voteranno per il processo invece i 5 del Movimento, la dem Rossomando, i tre di IV e poi Grasso di Leu e De Falco del Misto. Undici a undici, appunto. E il catanese irrequieto Giarrusso? «Valuterò in giunta, dopo aver sentito le parti», taglia corto. Inutile dire che in Lega lo considerano acquisito alla causa. In ogni caso una vittoria di bandiera: il responso finale spetterà come sempre all’aula, entro fine giugno. Ed è molto probabile che lì si ripeta il copione andato in scena tre mesi fa col voto sulla Gregoretti, quando l’ex capo del Viminale è stato giudicato meritevole del processo.

giarrusso manette

Di certo sarebbe curioso se un fan delle manette come Giarrusso decidesse di regalare l’immunità a Salvini. Che da mesi sta provando a fare la vittima sulla situazione anche sfruttando la prima udienza del 4 luglio a Catania per il caso Gregoretti, che però nel frattempo è stata rinviata ad ottobre certificando così che non c’era nessuna persecuzione nei suoi confronti. Ma c’è di mezzo il futuro politico di entrambi i senatori ex grillini, nota Lopapa, che ricorda come la campagna acquisti leghista – due giorni fa il passaggio della senatrice forzista Elena Testor – è ripresa ormai a spron battuto.

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