Perché Genova ha il diritto di non essere presa in giro sul Ponte Morandi

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«In tutta sincerità: se lo meritano, i genovesi, questo stucchevole rimpallo fra date senza che ci sia ancora, tre mesi dopo la tragedia, uno straccio di progetto, di brogliaccio con regole chiare, di dibattito sulle idee già pervenute, di cronoprogramma?»

Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera ripercorre oggi le peripezie del Decreto Genova e della ricostruzione del Ponte Morandi, ancora in alto mare nonostante i tanti condoni edilizi infilati e il gioco del nascondino per Autostrade oltre al mancato stanziamento dei soldi per l’infrastruttura:



In tutta sincerità: se lo meritano, i genovesi, questo stucchevole rimpallo fra date senza che ci sia ancora, tre mesi dopo la tragedia, uno straccio di progetto, di brogliaccio con regole chiare, di dibattito sulle idee già pervenute, di cronoprogramma? «Vogliamo sapere», hanno detto gli sfollati nella loro prima manifestazione. Sapere. E questo è il punto.

Perché puoi anche raccontare che purtroppo non puoi «cacciare subito mezzo milione di clandestini» perché al momento ci voglion ottant’anni e non puoi introdurre subito la «flat tax al 15%» perché c’è chi si mette di traverso o non puoi ripristinare immediatamente l’«art. 18» perché è complicato e non puoi «abbattere il debito pubblico di 40 punti percentuali in due legislature» e «tagliare la spesa pubblica improduttiva» e abolire l’Iva com’era nella prima stesura del Def e «cancellare immediatamente le accise sulla benzina che si rifanno alla guerra di Libia»…



Il piano per la demolizione del ponte Morandi sul viadotto Polcevera (Corriere della Sera, 25 agosto 2018)

Puoi anche rassicurare i delusi che tutto sarà fatto un po’ più in là. A giugno, a luglio, ad agosto forse… Quando si voterà per le Europee, però, saranno passati nove mesi dal crollo del ponte Morandi. E questo rischia di diventare un incubo per le forze di governo. Perché il cantiere del ponte, in felice anticipo o in drammatico ritardo, ci sarà o non ci sarà. E non si potrà neppure, in caso di contestazioni, dar la colpa agli euroburocrati…

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