Gallera e l’ospedale alla Fiera di Milano che non serve

di Mario Neri

Pubblicato il 2020-04-15

“L’ospedale in Fiera di Milano fortunatamente non è servito a ricoverare centinaia e centinaia di persone in terapia intensiva e di questo siamo contenti”: parole (e musica) di Giulio Gallera, Gallera e l’ospedale alla Fiera di Milano che non serve che ieri durante la conferenza stampa della Regione Lombardia spiegando che a Milano “si rischiava …

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“L’ospedale in Fiera di Milano fortunatamente non è servito a ricoverare centinaia e centinaia di persone in terapia intensiva e di questo siamo contenti”: parole (e musica) di Giulio Gallera, Gallera e l’ospedale alla Fiera di Milano che non serve che ieri durante la conferenza stampa della Regione Lombardia spiegando che a Milano “si rischiava di avere un’ondata che avrebbe travolto la città e il nostro sistema sanitario e questo fortunatamente non è successo”. L’assessore ha anche aggiunto che “se non ci fosse stata una grande attenzione poteva svilupparsi un focolaio con proporzioni simili a quelle di Bergamo, Brescia, Lodi e Cremona ma con una popolazione doppia o tripla”.

ospedale fiera di milano bluff

L’uscita non potrà che tranquillizzare i donatori che hanno permesso a Gallera e Fontana di spendere la bazzecola di 21 milioni di euro per un nosocomio che attualmente ospita “dai 21 ai 24” posti letto e calcola che quelli finali saranno 157, ovvero giusto qualcuno in meno rispetto ai 600 promessi all’epoca dell’annuncio.

ospedale fiera milano 24 posti

E soprattutto darà soddisfazione a chi si è impegnato nella costruzione di una struttura che verrà smantellata alla fine dell’emergenza, mentre altri, come quello di Napoli, rimarranno operativi anche dopo. L’ospedale alla Fiera di Milano è stato definito «un bluff per quattro gatti» dal cardiologo Giuseppe Bruschi, dirigente medico di I livello del Niguarda: “Perché costruire un corpo a se stante, quando si sarebbe potuto potenziare l’esistente? Sarebbe stato più logico spendere le energie e le donazioni raccolte per ristrutturare o riportare in vita alcuni dei tanti padiglioni `abbandonati’ degli ospedali lombardi (Niguarda, Sacco, Varese…). Si sarebbe investito nel sistema in essere e quanto creato sarebbe rimasto in dotazione alla Sanità Lombarda”. Giudizi fin troppo netti nei confronti di un’opera che ha persino un profilo Twitter. Anche se la Giunta Lombarda ha avuto un piccolo problema di reperimento dei medici e i due pazienti ospitati all’inizio sono nel frattempo diventati tre.

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