Gallera non è più stanco: nominato Presidente della Commissione Bilancio della Lombardia

Categorie: Politica

L'ex assessore al Welfare e alla Sanità lombarda, dopo un periodo lontano dagli incarichi istituzionali, è stato votato dalla maggioranza (ma non totale). Sono emerse, infatti, moltissime perplessità

Adesso si occuperà (anche) di Aria (S.p.a.). Giulio Gallera ha concluso la sua lunghissima quarantena politica e ha ottenuto una nomina di rilievo all’interno delle istituzioni lombarde: è stato eletto Presidente della Commissione Bilancio della Regione. Dopo le sue gaffe e le dimissioni (volontarie o meno) giustificate dal Centrodestra e da Attilio Fontana dietro la “stanchezza” per la complicata gestione dell’emergenza sanitaria, l’esponente di Forza Italia torna a occupare un ruolo istituzionale di rilievo all’interno dei Palazzi lombardi.



Gallera non è più stanco: nominato Presidente della Commissione Bilancio della Lombardia

La stanchezza, dopo quattro mesi, è solo un lontano ricordo. Adesso si occuperà della Commissione Bilancio della Lombardia e tra i “dossier” da seguire – per pura casualità – c’è anche Aria S.p.a, l’azienda della Regione finita nel mirino (con tanto di commissariamento e dimissioni del cda, quasi per intero) per quella piattaforma che doveva aiutare i cittadini nelle prenotazioni per il vaccino anti-Covid. La storia recente, poi, ha messo in evidenza un sistema non funzionante che, dopo lunghi mesi di polemiche – è stato accantonato e sostituito con quello di Poste Italiane (che sta funzionando benissimo). Una soluzione a costo zero contro i milioni (si parla di 18 milioni di euro) spesi per un portale che non ha mai funzionato.



Insomma, per Gallera la prima sfida sarà proprio Aria che lui stesso (alcune settimane dopo le sue “dimissioni” per stanchezza) aveva attaccato. E tutto ciò avrà riverberi anche a livello politico. Perché la sua nomina a Presidente della Commissione Bilancio della Regione Lombardia ha destato alcuni mal di pancia nel Centrodestra. I 47 voti che hanno portato alla sua elezione (contro i 30 ricevuti dal consigliere leghista Marco Colombo) hanno, di fatto, spaccato la coalizione. Ma, alla fine, sono stati sufficienti per superare la spossatezza e la scarsa lucidità accusate nel mese di gennaio, quando arrivò il suo passo indietro durante il rimpasto della giunta.