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L'ipotesi fiducia sulla legge elettorale (e sullo ius soli)

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-10-10

Il governo potrebbe sollevare la questione di fiducia sul Rosatellum Bis per blindarlo dai franchi tiratori. E, secondo i quotidiani, accompagnarla allo ius soli per renderla più “digeribile”

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Da ieri circola l’ipotesi che il governo chieda la fiducia sulla legge elettorale. Una decisione che ha già mandato in fibrillazione molti dentro e fuori il Partito Democratico, ma che sarebbe accompagnata, secondo quanto scrive la Repubblica, da una fiducia anche sullo ius soli.

L’ipotesi fiducia sulla legge elettorale 

Cominciamo dal Rosatellum Bis. Il governo e il PD si stanno convincendo che il percorso è talmente rischioso e costellato di agguati da rendere inevitabile una “fiducia tecnica” per portare a casa il cosiddetto Rosatellum bis, evitando un nuovo naufragio delle regole elettorali come accadde nel mese di giugno. Quando, secondo quello che hanno sostenuto i democratici, l’accordo cadde per il voltafaccia dei grillini che però non sono in questo accordo sul Rosatellum Bis. In realtà, come sappiamo, all’epoca l’accordo cadde non solo per i voti del M5S, che non sarebbero bastati a farlo bocciare, ma a causa dei franchi tiratori nel Partito Democratico.

rosatellum bis

Rosatellum Bis: come funziona (Corriere della Sera, 8 ottobre 2017)


Ora il PD non vuole fare il bis e per questo sta pensando alla fiducia “tecnica”, che Forza Italia non voterebbe ma ne assicurerebbe il passaggio con l’astensione. A quanto pare Mattarella ha chiesto ai partiti in maggioranza un supplemento di riflessione prima di agire ma nei giorni scorsi circolava a Montecitorio una simulazione in base alla quale con il Rosatellum si restringe il numero di rielezioni a disposizione dei partiti maggiori: 2 parlamentari su 3 rischiano di non essere eletti. Questo ha portato al ragionamento sulla fiducia.

L’ipotesi di fiducia sullo ius soli

Che potrebbe a questo punto, allo scopo di renderla più digeribile, essere accoppiata a quella sullo ius soli. Troppi interessi in gioco a pochi mesi dalle elezioni. Il Rosatellum scontenta tantissimi singoli deputati. Meglio non fidarsi. Scrive Goffredo De Marchis su Repubblica oggi:

Gentiloni, che ha sempre difeso la distanza dell’esecutivo rispetto alla legge elettorale, ha dato la sua disponibilità a intervenire. È convinto, anzi, che la fiducia sia necessaria a evitare pericoli. A questo punto, Palazzo Chigi, ragionando sul Rosatellum, ha immaginato l’all in, legando la riforma del sistema di voto allo ius soli. Angelino Alfano vuole la riforma elettorale, ma è contrario alla cittadinanza: accetterebbe lo scambio? Come si schiereranno lui e Beatrice Lorenzin in consiglio dei ministri? Gli alleati del Rosatellum nel centrodestra sono nemici della cittadinanza. Come reagiranno alla forzatura in aula?

ius soli renzi gentiloni

Gli incastri sono complicati, ma la finestra c’è. «L’ipotesi della doppia fiducia è in campo. Realizzarla è un’impresa», conferma un ministro. La notte risolverà il rebus. Peraltro il voto sulla legge elettorale è immediato, visto che oggi inizia l’iter a Montecitorio. Quello sullo ius soli non è ancora in calendario. L’autorizzazione alla fiducia è destinata a rimanere appesa per un po’. L’elenco dei 157 senatori a favore, con nome e cognome, preparato da Luigi Manconi però consente di sognare il grande salto.

A quel punto però sarebbero gli alfaniani a ribellarsi, visto che nei giorni scorsi hanno sbarrato la strada a qualunque tipo di accordo sullo ius soli.

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