I nomi dei franchi tiratori PD secondo Libero

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-06-09

La caccia ai franchi tiratori del Partito Democratico che ieri hanno votato per l’emendamento Biancofiore che ha fatto saltare l’accordo tra PD, Lega, M5S e Forza Italia. Franco Bechis su Libero parte dall’ormai famosa fotografia pubblicizzata dal PD per accusare i 5 Stelle e controlla i pallini verdi e la corrispondenza con i posti dove siedono …

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La caccia ai franchi tiratori del Partito Democratico che ieri hanno votato per l’emendamento Biancofiore che ha fatto saltare l’accordo tra PD, Lega, M5S e Forza Italia. Franco Bechis su Libero parte dall’ormai famosa fotografia pubblicizzata dal PD per accusare i 5 Stelle e controlla i pallini verdi e la corrispondenza con i posti dove siedono i deputati alla Camera.
alessandro di battista emendamento fraccaro biancofiore legge elettorale camera - 3

Con quella prima schermata peraltro i voti a favore dell’emendamento (quelli verdi) erano in tutto 158. Quelli contrari in tutto 220: l’emendamento in quel momento non sarebbe passato. E in quei 158 c’erano anche 18 voti del Pd (una cinquantina quelli grillini). Libero ha ricostruito anche quali seguendo la schermata. Nell’ordine hanno votato contro l’indicazione del gruppo: Umberto Marroni, Maria Chiara Gadda, Irene Tinagli,Yoram Gutgeld, Tommaso Ginoble, Maria Gaetana Greco, Lello Di Gioia, Antonio Cuomo, Maria Chiara Carrozza, Umberto D’Ottavio, Gero Grassi, Vincenza Bruno Bossio, Marco Miccoli, Giampiero Giulietti, Giuseppe Lauricella, Paola Pinna e due seduti nei posti riservati ai membri del governo.
Da lì al voto finale altri 112 in banchi diversi da quelli del M5S hanno votato a favore dell’emendamento. Di questi per forza di cose almeno la metà sedevano nei banchi Pd. Sono dunque stati i franchi tiratori Pd i veri affossatori della legge. Probabilmente il vertice del partito, avendolo capito, ha chiuso lì la partita, perché sapeva che a quel punto la legge sarebbe stata definitivamente affossata con i voti segreti successivi sull’introduzione delle preferenze e sul voto disgiunto. La legge sarebbe caduta comunque, e patto o non patto il M5S aveva già detto pubblicamente che quei due emendamenti li avrebbe votati. Nessuno per altro aveva chiesto loro di ritirarli come condizione per andare avanti.

Ci sono però da aggiungere due cose. La prima è quella che racconta oggi Dino Martirano sul Corriere della Sera a proposito di uno scambio di battute tra uno dei nominati da Libero e un altro parlamentare:

Davide Zoggia (Mdp) incrociando in Transatlantico il dem Giuseppe Lauricella, spara: «Guarda che ho visto la luce verde al tuo posto…». E Lauricella, serafico: «Nel filmato si vede benissimo che la luce diventa rossa, come d’altronde è successo anche nei banchi del governo…».

La seconda è una conseguenza di quanto raccontato da Lauricella: visto che il voto è proseguito e nella continuazione in molti hanno cambiato il proprio voto (perché dalla foto si vede la netta preponderanza del rosso e in seguito l’emendamento è invece passato), non c’è alcuna certezza che in seguito i deputati nominati da Libero, in buona parte sostenitori della mozione Orlando, non abbiano successivamente cambiato il loro parere, votando secondo le indicazioni del gruppo.

Leggi sull’argomento: Chi ha incastrato la legge elettorale?

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