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Emilia Romagna, i primi sondaggi e la speranza per il PD

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-11-05

Sondaggi Emilia: la candidata della Lega è sotto di diciassette punti rispetto a Stefano Bonaccini nel gradimento dell’elettorato. Ma il centrodestra è in vantaggio

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I primi sondaggi sull’Emilia Romagna dicono che il centrosinistra ha un’arma segreta su cui puntare per vincere le elezioni regionali: Lucia Borgonzoni. La candidata della Lega, scelta da Salvini dopo un lungo braccio di ferro con Fratelli d’Italia, è sotto di diciassette punti rispetto a Stefano Bonaccini nel gradimento dell’elettorato. Per questo anche se i voti degli ultimi anni in regione hanno visto un tumultuoso balzo della Lega nei consensi la partita è ancora aperta visto che il candidato del centrosinistra arriva al 48% dei consensi mentre quella del centrodestra si ferma attualmente al 31%. Scrive oggi Silvia Bignami su Repubblica:

«Per capirci qualcosa, si può partire dai dati delle Europee» spiega Antonio Noto, direttore di Ipr Marketing — dove in Emilia Romagna il centrodestra era al 44,3%, contro il 39,6% del centrosinistra. In mezzo, il M5S al 12,9%». Numeri da far sbiancare il Pd, che però Noto ridimensiona: «Il vantaggio del centrodestra è di soli 4 punti, mentre in Umbria era di 9 punti. Un 4% è un margine esiguo, in una regione in cui il governo è apprezzato e senza scandali». In una parola, «lo svantaggio del centrosinistra è recuperabile».

Non solo grazie all’alleanza con il M5S, che pur in calo «metterebbe il centrosinistra davanti». Ma anche senza i pentastellati, visto il valore aggiunto portato da Bonaccini.

emilia romagna sondaggi risultati elezioni

I risultati delle elezioni precedenti in Emilia Romagna (Corriere della Sera, 4 novembre 2019)

«Il governatore — assicura Noto — è più forte di cinque anni fa e il suo gradimento è solido» mentre la leghista Borgonzoni, nei sondaggi riservati circolati nelle scorse settimane era sotto di ben 17 punti — al 31% di gradimento — rispetto a Bonaccini. Proprio questo, «e il fatto che alle comunali di maggio il Pd abbia vinto nonostante il vantaggio della Lega alle Europee» fa dire a Fabrizio Masia, direttore di Emg sondaggi, che «Bonaccini potrebbe trovarsi anche paio di punti avanti rispetto alla sua sfidante».

Insomma, la partita con la senatrice che parla sempre di Bibbiano è aperta. E molto dipenderà da come finirà la storia della plastic tax, visto che molte aziende che verrebbero colpite dal provvedimento hanno sede in Emilia:

«Il centrosinistra è solido in Emilia Romagna, ma il vento nazionale favorisce la destra» ammette Maurizio Pessato, numero uno di Swg, che mette sul piatto molte variabili: «Come andrà dipenderà anche da quel che accade al governo, se la manovra sarà apprezzata, se la maggioranza giallo-rossa continuerà o no a litigare». La battaglia di Bonaccini contro la plastic tax, ad esempio, potrebbe avere i suoi effetti: «Il presidente ha preso una posizione forte in difesa del mondo produttivo del territorio. Se riesce a bloccare la tassa vince, e può crescere. Se invece non ce la fa, potrebbe diventare un boomerang» spiega Noto.

I sondaggi davano però anche la coalizione di centrodestra in vantaggio di sei punti rispetto al centrosinistra. E Fabio Martini sulla Stampa conferma che per la prima volta in Emilia nei sondaggi il centrosinistra parte dietro al centrodestra:

Al Pd hanno aspettato che il risultato delle elezioni in Umbria si depositasse nell’immaginario degli elettori emiliani e dopo sei giorni sono andati a “vedere” che umore circolasse da quelle parti con uno di quei sondaggi che restano in casa, dei quali non è necessario informare l’apposito sito della presidenza del Consiglio. Il risultato è top-secret, ma da  quel che trapela i dati sarebbero allarmanti: alla precisa domanda «oggi per quale coalizione votereste alle elezioni regionali del 26 gennaio?», la risposta ha assegnato al centrodestra un vantaggio che oscilla in una forbice tra i 5 e i 7 punti. Più equilibrato sarebbe il rapporto tra i due candidati-presidente, l’uscente Stefano Bonaccini e la sfidante, la leghista Lucia Borgonzoni.

Dall’Emilia dipende il destino del governo Conte. E la partita è aperta.

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