Opinioni

Il DPCM Coronavirus serve a qualcosa o no?

L’Italia ha preso misure drastiche a differenza di altri Paesi. Si può senz’altro dire che sono tardive, che sono pasticciate ma, secondo me, necessarie. Il virus prende di mira gli ultra cinquantenni. In Italia, questa categoria è numericamente molto consistente e dà la necessaria sicurezza economica a tutto il Paese (gli appartenenti a questa categoria sono quelli con lavoro a tempo indeterminato o con pensione) e deve quindi essere difesa e preservata ad ogni costo. Altri paesi hanno una curva demografica diversa e possono permettersi il lusso di altre politiche.

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Questo nuovo approccio non solo è diverso dall’approccio di minimizzare il pericolo seguito fino ad adesso ( e che ha portato il buon Zinga a fare l’aperivirus a Milano) ma è funzionale anche al fatto che il numero di contagiati è probabilmente molto sottostimato. Impedendo movimenti interprovinciali oltre a limitare i contagi, in ogni provincia, la malattia seguirà una curva diversa e il picco sarà diverso zona per zona rendendo il picco totale di minore intensità. Questo aiuterà il sistema sanitario del nord a resistere meglio alle criticità date dalla mancanza di un numero adeguato di posti di terapia intensiva. Inoltre la notizia che il nord diventava zona rossa ha spinto molti del sud a rientrare nelle loro terre di origine. Le immagini della gente che prendeva d’assalto l’ultimo treno dalla Stazione Garibaldi di Milano ci ha fatto ritornare alla mente immagini di guerra o di immediato dopo guerra. Ma una sostanziale riduzione di popolazione, aiuterà sicuramente il nord a superare prima l’emergenza anche se inguaierà il sud. Quale delle due cose è meglio? Non so ancora. Il nord è il motore del Paese. Prima torna a funzionare e prima può aiutare tutto il Paese. Il sud è la parte più fragile. Sollecitazioni violente come quelle provocate dal diffondersi del coronavirus potrebbero portare a disordini sociali. Non è fantascienza immaginare boss camorristici fare irruzione in ospedali per imporre che loro parenti abbiano la precedenza per i rari e salvifici posti di terapia intensiva…

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Credo però che il Governo non possa limitarsi a misure contenitive, ma deve dimostrare di esserci. La voce spettrale del Papa che diceva l’Angelus in streaming era terrificante. La gente deve essere tranquillizzata. Alcuni consigli (anche se non richiesti):

  • Le Istituzioni devono far sentire la loro presenza. Sia simbolica, magari facendo sorvolare i cieli italiani dalle frecce tricolori. Sia pratica, dando istruzioni chiare e puntuali alla popolazione ed ai lavoratori su come superare le criticità legate al diffondersi del coronavirus. Ad esempio, a noi insegnanti, devono essere date indicazioni precise su come erogare le lezioni in modalità a distanza
  • Le Istituzioni devono iniziare a pensare al dopo coronavirus. Questo è necessario anche per ridurre il rischio di psicosi nella popolazione che è bombardata solo di notizie relative alla diffusione della malattia. Pensare alla fine della “nuttata” aiuta. Ad esempio una proposta che si potrebbe discutere adesso: si perdono molte, troppi giorni lavorativi adesso. Perché non mettere in ferie i lavoratori in questo momento e recuperare il tempo perduto in Agosto? Ad esempio nella scuola, visto che probabilmente l’anno scolastico è finito qui, perché non iniziare ad organizzare gli esami di maturità a fine luglio-inizio agosto, organizzare attività per le altre classi sempre in luglio ed agosto?
  • Le Istituzioni devono coinvolgere la popolazione nella lotta al coronavirus. La gente deve sentirsi utile, non deve subire muta e rassegnata. Non so, dibattiti (per il momento online) sul mondo post coronavirus , manifestazioni tipo Telethon mirate alla guerra all’epidemia, progetti di ricerca mirati per coinvolgere i giovani, etc etc.

Insomma il Governo ha fatto bene a emanare il decreto con cui ha reso tutta la Lombardia zona rossa, ma questo non può bastare. Deve fare e dare di più.

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Vincenzo Vespri

Vincenzo Vespri è professore di matematica all’Università degli Studi di Firenze Oltre ad essere un professore universitario di Matematica che vede con sgomento l'università italiana andare sempre più alla deriva, sono anche un valutatore di progetti scientifici ed industriali (sia a livello italiano che europeo). Vedere nuove idee, vedere imprese che nascono, vedere giovani imprenditori che per realizzare le proprie idee combattono fatiche di Sisifo contro il sistema paleo-burocratico e sclerotizzato, è un' esperienza tipo Blade Runner: " Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi: navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser".