Il DPCM Coronavirus serve a qualcosa o no?

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2020-03-09

L’Italia ha preso misure drastiche a differenza di altri Paesi. Si può senz’altro dire che sono tardive, che sono pasticciate ma, secondo me, necessarie. Il virus prende di mira gli ultra cinquantenni. In Italia, questa categoria è numericamente molto consistente e dà la necessaria sicurezza economica a tutto il Paese (gli appartenenti a questa categoria sono …

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L’Italia ha preso misure drastiche a differenza di altri Paesi. Si può senz’altro dire che sono tardive, che sono pasticciate ma, secondo me, necessarie. Il virus prende di mira gli ultra cinquantenni. In Italia, questa categoria è numericamente molto consistente e dà la necessaria sicurezza economica a tutto il Paese (gli appartenenti a questa categoria sono quelli con lavoro a tempo indeterminato o con pensione) e deve quindi essere difesa e preservata ad ogni costo. Altri paesi hanno una curva demografica diversa e possono permettersi il lusso di altre politiche.

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Questo nuovo approccio non solo è diverso dall’approccio di minimizzare il pericolo seguito fino ad adesso ( e che ha portato il buon Zinga a fare l’aperivirus a Milano) ma è funzionale anche al fatto che il numero di contagiati è probabilmente molto sottostimato. Impedendo movimenti interprovinciali oltre a limitare i contagi, in ogni provincia, la malattia seguirà una curva diversa e il picco sarà diverso zona per zona rendendo il picco totale di minore intensità. Questo aiuterà il sistema sanitario del nord a resistere meglio alle criticità date dalla mancanza di un numero adeguato di posti di terapia intensiva. Inoltre la notizia che il nord diventava zona rossa ha spinto molti del sud a rientrare nelle loro terre di origine. Le immagini della gente che prendeva d’assalto l’ultimo treno dalla Stazione Garibaldi di Milano ci ha fatto ritornare alla mente immagini di guerra o di immediato dopo guerra. Ma una sostanziale riduzione di popolazione, aiuterà sicuramente il nord a superare prima l’emergenza anche se inguaierà il sud. Quale delle due cose è meglio? Non so ancora. Il nord è il motore del Paese. Prima torna a funzionare e prima può aiutare tutto il Paese. Il sud è la parte più fragile. Sollecitazioni violente come quelle provocate dal diffondersi del coronavirus potrebbero portare a disordini sociali. Non è fantascienza immaginare boss camorristici fare irruzione in ospedali per imporre che loro parenti abbiano la precedenza per i rari e salvifici posti di terapia intensiva…

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Credo però che il Governo non possa limitarsi a misure contenitive, ma deve dimostrare di esserci. La voce spettrale del Papa che diceva l’Angelus in streaming era terrificante. La gente deve essere tranquillizzata. Alcuni consigli (anche se non richiesti):

  • Le Istituzioni devono far sentire la loro presenza. Sia simbolica, magari facendo sorvolare i cieli italiani dalle frecce tricolori. Sia pratica, dando istruzioni chiare e puntuali alla popolazione ed ai lavoratori su come superare le criticità legate al diffondersi del coronavirus. Ad esempio, a noi insegnanti, devono essere date indicazioni precise su come erogare le lezioni in modalità a distanza
  • Le Istituzioni devono iniziare a pensare al dopo coronavirus. Questo è necessario anche per ridurre il rischio di psicosi nella popolazione che è bombardata solo di notizie relative alla diffusione della malattia. Pensare alla fine della “nuttata” aiuta. Ad esempio una proposta che si potrebbe discutere adesso: si perdono molte, troppi giorni lavorativi adesso. Perché non mettere in ferie i lavoratori in questo momento e recuperare il tempo perduto in Agosto? Ad esempio nella scuola, visto che probabilmente l’anno scolastico è finito qui, perché non iniziare ad organizzare gli esami di maturità a fine luglio-inizio agosto, organizzare attività per le altre classi sempre in luglio ed agosto?
  • Le Istituzioni devono coinvolgere la popolazione nella lotta al coronavirus. La gente deve sentirsi utile, non deve subire muta e rassegnata. Non so, dibattiti (per il momento online) sul mondo post coronavirus , manifestazioni tipo Telethon mirate alla guerra all’epidemia, progetti di ricerca mirati per coinvolgere i giovani, etc etc.

Insomma il Governo ha fatto bene a emanare il decreto con cui ha reso tutta la Lombardia zona rossa, ma questo non può bastare. Deve fare e dare di più.

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