Domani e i fondi sospetti ai parlamentari della Lega per pagare meno tasse

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-09-15

In una inchiesta a firma di Emiliano Fittipaldi e Giovanni Tizian, il nuovo quotidiano “Domani” edito da Carlo De Benedetti e da oggi in edicola, racconta di un «un nuovo scandalo per Matteo Salvini e i suoi uomini»

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In una inchiesta a firma di Emiliano Fittipaldi e Giovanni Tizian, il nuovo quotidiano “Domani” edito da Carlo De Benedetti e da oggi in edicola, racconta di un «un nuovo scandalo per Matteo Salvini e i suoi uomini», dopo quelli dei 49 milioni, del Russiagate e della Lombardia Film Commission. Secondo quanto riportano i due giornalisti, la Lega avrebbe, tra gennaio 2017 e settembre 2018, messo in piedi un meccanismo  che consentiva ai parlamentari del Carroccio di versare somme nella casse di via Bellerio per poi incassare le stesse , ottenendo così di pagare meno tasse, mediante sgravi fiscali forse indebiti. Scrivono Fittipaldi e Tizian: «è questa la conclusione a cui arriva una relazione inedita dell’Unità di informazione finanziaria (Uif), l’ufficio antiriciclaggio della Banca d’Italia che su richiesta di almeno due procure – Milano e Genova – e della Guardia di Finanza sta indagando sulla cassaforte del Carroccio». E ancora:

«Indagando sui presunti magheggi della fondazione Lombardia Film Commission (…)», scrivono ancora Fittipaldi e Tizian,«gli analisti incrociano altre movimentazioni tra un conto della Lega e alcune aziende fornitrici di servizi. Seguendo la corrente di questo fiume di denaro, gli investigatori dell’antiriciclaggio approdano a una serie di bonifici intercorsi tra il partito e decine di parlamentari eletti nelle file della Lega. A volte si tratta di comuni ordini di versamento che i parlamentari fanno al Carroccio, per finanziarlo come accade per quasi tutte le forze politiche dopo l’abolizione del finanziamento pubblico. Altri movimenti bancari, invece, hanno destato più di un sospetto. Si tratta di quelli in cui i soldi fanno il percorso opposto, passando dalle casse del partito alle tasche di deputati e senatori (…) con la causale “restituzione prestito infruttifero».

Ad avere utilizzato l’escamotage per pagare meno tasse sarebbero stati, sempre secondo  il Domani, Giancarlo Giorgetti, il tesoriere della Lega,  Giulio Centemaro, Stefano Candiani ( di Stefano Borghesi, Vanna Gavi e Dimitri Coin.

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