La telenovela di Sara Cunial: entra di nuovo alla Camera senza Green Pass

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-12-15

La deputata del Gruppo misto Sara Cunial prosegue la sua battaglia contro il Green Pass: dopo aver incassato l’ennesima sospensiva, entra nuovamente alla Camera senza esibire il certificato verde

article-post

Prosegue braccio di ferro di Sara Cunial con i regolamenti interni alla Camera che permettono di entrare a Montecitorio e prendere parte ai lavori parlamentari soltanto muniti di Green Pass. La deputata ex M5s ora passata al Gruppo misto, famosa per le sue teorie antiscientifiche e complottiste, è tornata ieri in Aula per seguire le dichiarazioni di voto sulla fiducia al dl fiscale – votando contro – senza esibire il certificato verde: gli inservienti l’hanno fatta accomodare da sola in una tribuna isolata, raggiunta attraverso un percorso protetto solo per lei. Il tutto è stato reso possibile dalla decisione a sorpresa di Andrea Colletti, deputato di “Alternativa”, il gruppo di fuoriusciti ex 5 stelle contrari alla fiducia al governo Draghi e presidente del collegio di Appello alla Camera, di accogliere ancora una volta un suo ricorso contro la decisione del Consiglio di giurisdizione, il tribunale interno di primo grado della Camera che il 25 novembre scorso aveva ribadito l’obbligatorietà del Green Pass per tutti, deputati inclusi. Lo scorso 23 novembre, Cunial prese la parola illegittimamente dalle tribune per “perdonare” i colleghi per le discriminazioni che – a suo avviso – stava subendo.

Le polemiche su Sara Cunial che entra alla Camera senza Green Pass

Si tratta della seconda sospensiva che Cunial ottiene da quando a Montecitorio i deputati questori hanno introdotto l’obbligo di green pass. Anche in questo caso il collegio di Appello si riunirà per ratificare o meno la decisione assunta in sede monocratica da Colletti. In Transatlantico diversi deputati hanno mostrato la loro perplessità e contrarietà alla decisione di accogliere Cunial, convinti che quanto deciso dal Consiglio di giurisdizione avesse posto la parola “fine” alla vicenda. Quando l’organo decisionale aveva ribadito l’obbligatorietà del certificato, aveva scritto nelle motivazioni di ritenere “che non vi siano ragioni d’urgenza per sospendere la decisione dei deputati Questori di chiedere il Green pass a tutti i deputati e quindi anche per la deputata Sara Cunial”. Il Presidente Alberto Losacco aveva spiegato che “sia la vaccinazione contro il Covid-19, sia il tampone sono strumenti che, pur non potendo scientificamente garantire la certezza in assoluto della loro efficacia ed attendibilità, offrono al riguardo un significativo tasso di probabilità statistica, ed in ogni caso costituiscono attualmente le uniche misure concrete che le Istituzioni possono porre in essere nel doveroso perseguimento della tutela della salute individuale e collettiva, garantita dall’articolo 32 della Costituzione”.

Potrebbe interessarti anche