Opinioni
Cosa diceva Renzi quando se ne andarono Bersani & Co.
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-09-17
Ieri Matteo Renzi ha annunciato che lascia il Partito Democratico per formare un nuovo soggetto politico e avviando la formazione di gruppi alla Camera e al Senato insieme ad altri fuoriusciti con lui, in primo luogo Maria Elena Boschi. E a questo punto tornano utili alcune pagine del libro “Avanti – Perché l’Italia non si […]
Ieri Matteo Renzi ha annunciato che lascia il Partito Democratico per formare un nuovo soggetto politico e avviando la formazione di gruppi alla Camera e al Senato insieme ad altri fuoriusciti con lui, in primo luogo Maria Elena Boschi. E a questo punto tornano utili alcune pagine del libro “Avanti – Perché l’Italia non si ferma” uscito nel 2017 per Feltrinelli: ovvero quelle in cui Renzi parla della scissione di Bersani, Speranza e D’Alema.
Renzi spiega che gli scissionisti decidono di andarsene non dopo l’approvazione del Jobs Act o dopo il referendum , ma “l’ultima settimana di gennaio 2017, con una dichiarazione affidata al reale leader di quell’area: Massimo D’Alema. Vi chiederete perché D’Alema abbia annunciato l’addio proprio quella settimana. La risposta è semplice: perché quella è la settimana della pronuncia da parte della Corte Costituzionale sulla legge elettorale, pronuncia che conferma che l’impianto dell’Italicum è costituzionalmente corretto con l’unico limite della mancata soglia per l’affluenza al ballottaggio. Si tratta di un aspetto tecnico, che per una persona normale significa poco, ma che ha introdotto nei ragionamenti degli aspiranti scissionisti un elemento di certezza: se fossero rimasti nel PD, in parlamento non ci sarebbero più rientrati. A quel punto, frustrati nella prospettiva di tornare a occupare gli scranni da cui continuare a fare la politica di cui sono maestri – quella del logoramento, chiaramente – decidono di andarsene. Se ne vanno dopo la sentenza sui candidati di collegio, non dopo il Jobs Act!”.
E ancora: “Non è l’aumento dei posti di lavoro, ma la diminuzione dei posti in parlamento a determinare la scissione. E il nostro popolo lo capisce perfettamente”.
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