Nel Contro-Def di Salvini e Di Maio è tutto bello, bello, bellissimo

Categorie: Economia, Fact checking

Lega e M5S lavorano a un documento che ribadirà il bengodi delle promesse elettorali ora che tra poco si vota. Tria? O mangia quella minestra...

El governo unido jamàs serà vencido! Sarà per questo che la Lega e il MoVimento 5 Stelle stanno preparando un contro-DEF in polemica con quello del ministro dell’Economia Giovanni Tria, che invece contiene un sacco di verità indigeste, come i 133 miliardi di maggiori spese nel triennio di cui novantaquattro sono a carico di tre voci: pensioni, reddito di cittadinanza, ammortizzatori sociali.



Nel contro-Def di Salvini e Di Maio è tutto bello, bello, bellissimo

E cosa c’è nel Contro-Def di Salvini e Di Maio? Claudio Tito su Repubblica che il testo conterrà una premessa con cui si licenzia il Documento di Economia e Finanza. Ma subito dopo “si impegnerà” l’esecutivo e le stesse Camere ad agire secondo alcune linee direttrici cui Tria si è opposto. La prima, sulla quale concordano sia i pentastellati sia i lumbard, riguarda l’aumento dell’Iva.



Nella risoluzione ci sarà scritto esplicitamente che l’imposta non verrà in nessun caso aumentata. Ossia non si lascerà che scattino le clausole di salvaguardia – fissate nell’ultima legge di Bilancio – per 23 miliardi. La seconda è volta a materializzare una delle istanze di Salvini: la Flat tax. La tassa piatta verrà contemplata in maniera chiara e con un dettaglio relativo alla riduzione delle aliquote.

Le previsioni del DEF (Corriere della Sera, 11 aprile 2019)

Probabilmente non saranno previsti tempi perentori, ma “si impegnerà” governo e Parlamento a compiere già in autunno passi in quella direzione. La terza direttrice, su indicazione M5S, segnalerà invece un orientamento a favore del quoziente familiare. Ovviamente si tratterà di un atto di maggioranza, predisposto e sottoscritto dai capigruppi dei due partiti, e non del governo. Ma l’obiettivo resta il medesimo: imporre la linea al Tesoro e costringere Tria ad accettarla. Ora e in vista della prossima legge di Bilancio.



Il libro dei sogni di Lega e M5S

Ovviamente ci sarà anche un riferimento alla strutturalità di reddito di cittadinanza e quota 100, anche perché ci sono le europee e figliuolo, una volta qui era tutta campagna elettorale (cit.). E tutto ciò non farà piacere al ministro Tria, uno dei bersagli politici della decisione: il ministro dell’Economia ama passare per il “lato ragionevole” dell’esecutivo – anche se poi il suo discorso abbonda di supercazzole esattamente come quelli dei colleghi di governo.

Ma con il documento Lega e MoVimento 5 Stelle ribadiscono che tutti sono utili ma nessuno è indispensabile, soprattutto Tria. Il quale dovrebbe avere buona memoria e ricordare che fine ha fatto Paolo Savona, astro nascente del governo gialloverde pronto a portarli alla battaglia con l’Europa che ha poi trovato il suo bueno ritiro alla Consob. Promoveatur ut amoveatur, all’epoca. Domani Tria potrebbe non essere così fortunato.

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