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Condono 2019: come sarà la nuova Pace Fiscale

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-10-21

Nel provvedimento entrerà in sede parlamentare anche la misura del “Saldo e stralcio”. Lo sconto sulle cartelle di Equitalia e il tetto rimasto a mezzo milione di euro

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Via la possibilità di sanare tasse sugli immobili e attività finanziarie all’estero. E via anche il comma 9, quello che introduceva lo scudo penale sui reati. La pace sulla pace fiscale nel governo gialloverde certifica che un condono rimane un condono, ma ci sono tanti modi per declinarlo e quello al ribasso è quello più conveniente dal punto di vista della propaganda.

Come sarà la nuova Pace Fiscale

Cambia, quindi, la Pace Fiscale come preannunciato dalla resa di Salvini arrivata ieri pomeriggio, a vertice di governo iniziato. Il saldo e stralcio delle cartelle esattoriale va oltre la rottamazione che cancella gli interessi e le sanzioni, consentendo di dilazionare il pagamento in 5 anni. In sede di conversione arriverà il meccanismo: in caso di Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) sotto i 15mila euro si pagherà il 6% del dovuto, se l’Isee è compreso tra 15 e 22mila euro si potrà chiudere versando il 10%, tra i 22 e i 30mila euro basterà pagare il 25%. Per la «super rottamazione» è prevista la possibilità di rateizzare fino a 10 mesi. Dalle misure in materia di dichiarazione integrativa scompare la non punibilità per i reati tributari, con tanto di scudo penale in caso di riciclaggio e antiriciclaggio. Resta invece la possibilità di integrare la dichiarazione per chi in passato non ha comunicato dei redditi: sulla parte non dichiarata si pagherà un’aliquota pari al 20%. Ci sono però alcuni paletti, cioè non si può superare il 30% di quanto già denunciato ed è fissato un tetto massimo di 100mila euro di imponibile all’anno per cinque anni. Ovvero, il tetto è a 500mila euro.

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Come sarà la nuova pace fiscale (La Stampa, 21 ottobre 2018)

I debiti fino a 1000 euro verranno cancellati. La mini-sanatoria prevede la cancellazione delle mini-cartelle comprese tra l’1 gennaio 2000 e il 31 dicembre 2010. Le somme già versate «restano definitivamente acquisite». Per altri debiti accumulati tra il 2000 e il 2017 è prevista una nuova agevolazione spalmata su 10 rate in 10 anni: è la «rottamazione ter in cinque anni» che allunga i tempi anche per chi ha già aderito alla rottamazione bis. Viene escluso il pagamento di sanzioni e interessi di mora, perché sulle 10 rate è previsto un interesse ridotto del 2% l’anno. Ma viene data anche la possibilità di compensare i debiti con i crediti nei confronti della pubblica amministrazione.

Chi condona si espone ai reati?

I parametri per accedere alla dichiarazione integrativa per il resto restano uguali.  Non potrà emergere che il 30% in più rispetto a quanto dichiarato per ciascun anno d’imposta, fino a toccare un massimo di 100 mila euro di nuovo imponibile, dunque 500mila in totale per cinque anni (come ha riconosciuto in conferenza stampa lo stesso Di Maio) e si pagherà il 20% delle tasse per mettersi in regola,  invece delle aliquote normali, che sono più alte: la flat tax per gli evasori fiscali è servita. Sulle imposte che possono essere oggetto del condono sono confermate Irpef, addizionali, Irpeg, Irap, Iva, mentre vengono cancellate, come chiesto da Di Maio, quelle relative a redditi e immobili all’estero evasi, il cosiddetto “scudo fiscale”.

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Pace fiscale, condono e scudo: le pietre dello scandalo (Il Sole 24 Ore, 19 ottobre 2018)

E il rischio di autodenunciarsi per reati aderendo alla pace fiscale? Scrive Roberto Petrini su Repubblica:

Ma non tutto è come appare: infatti, come rilevavano già ieri molti tributaristi, il tetto per incorrere nei reati tributari è molto alto (dai 150 mila euro della dichiarazione infedele ai 250 mila per l’omesso versamento Iva) e comunque superiore al massimo di evasione che si può far emergere partecipando alla “integrativa”, ovvero 100 mila euro. Dunque nessun pericolo. Stesso ragionamento per i due reati, assai seri, di riciclaggio e autoriciclaggio: queste fattispecie scattano solo se connesse ad un reato tributario ma, come abbiamo visto, il reato tributario difficilmente si concretizza e dunque nessun pericolo.

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