Fact checking
Cosa non torna sulla richiesta del Codacons a Draghi di rettificare sul numero di morti non vaccinati
Massimiliano Cassano 27/12/2021
Con una nota il Codacons chiede a Mario Draghi di rettificare quanto detto durante la conferenza stampa di fine anno sulle morti di Covid che per “tre quarti” sono di “non vaccinati”. Ma la lettura dei dati Iss dice altro
Le affermazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi nel corso della conferenza stampa di fine anno finiscono nel mirino del Codacons. Il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori ha invitato il premier a rettificare quanto detto rispondendo ai giornalisti da Palazzo Chigi lo scorso 22 dicembre, quando parlando dei decessi da Covid aveva detto che “tre quarti” fossero persone non vaccinate. “Numeri tuttavia smentiti dagli ultimi dati disponibili pubblicati dall’Istituto superiore di sanità (ISS) – scrive il Codacons in una nota – secondo cui dal 22 ottobre al 21 novembre i morti per COVID-19 in Italia sono stati 1.755: tra loro 722 non erano vaccinati, mentre 1.033 avevano ricevuto almeno la prima dose del vaccino. Il 58,9% dei morti, quindi, aveva ricevuto almeno una dose e il 41,1% non era vaccinato. Esattamente l’opposto di quanto affermato da Draghi”.
Cosa dicono (veramente) i dati dell’Iss sulle morti per Covid
Secondo la tabella elaborata dall’Iss, i morti complessivi nel periodo di tempo preso in considerazione sono stati 1755: di questi, potevano considerarsi “coperti” dal vaccino soltanto quelli appartenenti alle voci “Vaccinati con ciclo completo da < 150 giorni” e “Vaccinati con ciclo completo con dose aggiuntiva”. Le altre categorie, invece, non hanno ricevuto il vaccino o hanno visto ridursi l’efficacia di quest’ultimo perché somministrato troppo tempo fa. Sommando i dati relativi a questi gruppi, viene fuori che i morti sono 1.509 su 1755, quasi 200 unità in più dei “tre quarti” nominati da Draghi. Sono 217 i morti con ciclo vaccinale di due dosi somministrato entro 150 giorni, tenendo conto dell’efficacia del siero che va gradualmente a diminuire, mentre appena 29 quelli deceduti dopo il booster.
Il Codacons vuole denunciare Draghi per procurato allarme
“Possiamo capire che un Premier possa esagerare nelle sue dichiarazioni – prosegue la nota del Codacons – ma sui dati, specie se così delicati perché relativi ad una emergenza sanitaria in atto, deve sempre mantenere una serietà assoluta, per evitare di provocare paure e sofferenze inutili specie durante le festività. Per tale motivo il Codacons invita oggi il Premier Draghi a rettificare le errate informazioni fornite ai cittadini, altrimenti sarà inevitabile una denuncia in Procura per procurato allarme”.