Che fine ha fatto la promessa del M5S di abolire i vitalizi?

Categorie: Economia, Fact checking

Un mese fa Riccardo Fraccaro aveva promesso di abolirli in 15 giorni. I vitalizi sono ancora lì e si è scoperto che per ora i risparmi generati dal ricalcolo sarebbero davvero esigui: appena 18 milioni di euro l'anno

Il 12 aprile 2018 Riccardo Fraccaro, deputato M5S e questore anziano della Camera, ha promesso che il MoVimento 5 Stelle avrebbe abolito i vitalizi dei parlamentari in quindici giorni. In un post sul Blog delle Stelle Fraccaro scrisse: «Il MoVimento 5 Stelle abolirà i vitalizi nel giro di due settimane con una delibera, utilizzando proprio lo stesso strumento che li ha introdotti. Sono un istituto anacronistico e inaccettabile, la Terza Repubblica nasce per restituire centralità ai cittadini». Di settimane nel frattempo ne sono passate tre e i vitalizi sono ancora lì.



Quando il MoVimento 5 Stelle prometteva di abolire i vitalizi in due settimane

Come tutti ormai sapranno i vitalizi propriamente detti sono già stati aboliti nel 2011. Gli attuali parlamentari e quelli della scorsa legislatura non percepiranno quindi alcun vitalizio. Infatti il vitalizio inteso come rendita parzialmente alimentata da un prelievo sull’indennità del periodo di esercizio della carica che veniva erogata sotto una certa soglia di età è stato abolito dalla riforma del 2012 che ha introdotto il metodo di calcolo contributivo. Rimangono invece in essere quelli maturati dai parlamentari in carica durante le passate legislature (circa 2600). La proposta di legge Richetti, che il PD ha deciso di far naufragare, avrebbe dovuto introdurre per legge il ricalcolo dei trattamenti pensionistici con il sistema contributivo.



L’abolizione dei vitalizi è quindi in definitiva un’operazione di ricalcolo che dovrebbe portare – in teoria – ad una riduzione dell’assegno vitalizio almeno del 20% (in alcuni casi anche del 40%). Dal momento che non serve necessariamente una legge per “abolire” i vitalizi gli Uffici di Presidenza delle due Camere possono deliberare l’abolizione dei vitalizi anche in assenza di un governo. Qualche giorno prima dell’annuncio di Fraccaro Luigi Di Maio sul Blog delle Stelle festeggiava la decisione di Roberto Fico di ridursi lo stipendio spiegando che «Lo step successivo sarà l’eliminazione dei vitalizi, una questione che il MoVimento 5 Stelle porrà subito negli uffici di Presidenza e dove spero che ci sia unanimità nell’abolizione di questi assurdi privilegi».

Riccardo Fraccaro e la farsa dell’abolizione dei vitalizi

Non c’è alcun dubbio che il M5S abbia promesso, tre settimane fa, di abolire i vitalizi in quindici giorni. È altrettanto indubitabile che ad oggi i vitalizi non siano stati aboliti. Ciononostante il 26 aprile, ovvero a due settimane dall’annuncio, Riccardo Fraccaro scriveva su Facebook “promessa mantenuta” spiegando che il M5S aveva “presentato l’istruttoria sui vitalizi” che è “il primo passo per la loro cancellazione”. Fraccaro spiega che «nell’arco di soli 15 giorni il Collegio dei Questori ha presentato in Ufficio di Presidenza l’istruttoria sul ricalcolo dei vitalizi degli ex parlamentari con il metodo contributivo». L’istruttoria però è iniziata già il 9 aprile (ne ha dato conto Roberto Fico su Facebook). I vitalizi però non sono stati aboliti perché come spiega il Questore anziano della Camera: «Si tratta di un lavoro di ricognizione e di valutazione degli elementi indispensabile per la delibera che sarà successivamente adottata, il primo passo per la cancellazione dei vitalizi».



Per capire come la situazione sia tutt’altro che risolta basta confrontare i due post – quello di Fraccaro e quello di Roberto Fico – sulla consegna dell’istruttoria. Per Fraccaro l’abolizione dei vitalizi è cosa fatta, per il Presidente della Camera a quanto pare c’è molto meno da esultare e parla di “ulteriori approfondimenti sul tema” che per forza di cose allungheranno i tempi.

 

Si dirà che anche se il M5S non sta rispettando i tempi promessi alla fine i vitalizi verranno aboliti lo stesso. Questo non è ancora dato di saperlo, anche perché al momento la discussione si svolge unicamente negli uffici di Presidenza della Camera dei Deputati e quini eventualmente i vitalizi verranno ricalcolati solo per i deputati. Al Senato invece la situazione è completamente ferma e non è stata avviata per il momento alcuna istruttoria. Ma anche alla Camera le cose non stanno andando per il meglio. Il lavoro istruttorio infatti prevede un risparmio di appena 18,7 milioni di euro l’anno.

Domani gli Uffici della Camera dovrebbero dare le cifre degli interventi sulla reversibilità dei vitalizi ma siamo ben distanti dai circa 80 milioni di euro l’anno di risparmi previsti dall’INPS nel 2016. E al Senato, a differenza di Montecitorio, i 5 Stelle non sono riusciti a fare incetta di poltrone nell’Ufficio di Presidenza. Rimane poi ancora sul tappeto la questione degli oneri pensionistici figurativi sollevata due settimane fa dal Presidente dell’INPS Tito Boeri che ad In Mezz’Ora ha parlato di questo privilegio dei politici che ammonta a «circa il 24% della loro retribuzione, e che la retribuzione di queste alcune persone era anche molto consistente che in alcuni casi l’Inps ha versato per 20 o 30 anni». Non si tratta di pochi soldi perché «nel giro di una legislatura si sta parlando di qualche decina di milioni di euro» i quali sommati a ricalcolo dei contributi dei vitalizi precedenti al 2012 potrebbero produrre fino 150 milioni di euro l’anno di risparmio per i conti pubblici. Boeri aveva scritto una lettera a Fico, che però non ha risposto. E del resto per riformare gli oneri figurativi non basta una delibera dell’ufficio di Presidenza, serve una legge.

Riccardo Fraccaro parla di fake news ma…

In un post pubblicato oggi su Facebook Fraccaro accusa Repubblica, che oggi ha dato la notizia che i vitalizi non sono ancora stati aboliti, di raccontare fake news. Secondo il deputato pentastellato – che paragona Repubblica ad un giornale di partito –  è tutto un complotto: «L’operazione taglia-privilegi del M5S è partita e, puntuale come un orologio svizzero, scatta la disinformazione di Repubblica. L’obiettivo è evidente: screditare la nostra azione che, guarda caso, intacca direttamente gli interessi personali del gruppo politico-imprenditoriale di riferimento dell’house organ». Il motivo? Sia Scalfari che De Benedetti percepiscono un vitalizio in quanto ex parlamentari.

Secondo Fraccaro «Il M5S ha mantenuto la promessa: in soli 15 giorni il Collegio dei Questori ha consegnato l’istruttoria per cancellare questo privilegio calcolando, in una fase iniziale che non tiene conto degli interventi su reversibilità ed ex parlamentari condannati, un risparmio iniziale di 18,7 milioni di euro». La promessa fatta da Fraccaro il 12 aprile però era diversa: il deputato a 5 Stelle aveva detto che in 15 giorni il M5S avrebbe abolito i vitalizi. In quindici giorni (anche se dal 9 aprile al 27 aprile sono tre settimane) il M5S è riuscito solo a consegnare l’istruttoria. Ad un mese dalla promessa di Fraccaro i vitalizi devono ancora essere ricalcolati, pardon, “aboliti”.