Politica

CasaPound e i voti al M5S a Ostia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-11-07

Luca Marsella, candidato presidente al municipio per i Fascisti del Terzo Millennio, a colloquio con il Corriere della Sera non esclude che i voti travasati da Casapound al M5S possano tornare ai grillini al ballottaggio

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Nel ballottaggio di Ostia, dove il MoVimento 5 Stelle rimane superfavorito nonostante l’emorragia di voti rispetto al 2016, saranno decisivi i voti di CasaPound,  che ha accantonato un tesoretto che, nella sfida tra Giuliana Di Pillo,favorita di Virginia Raggi, e la rivale Monica Picca di Fdi, potrebbe fare la differenza. Luca Marsella, candidato presidente al municipio per i Fascisti del Terzo Millennio, a colloquio con il Corriere della Sera non esclude che i voti travasati da Casapound al M5S possano tornare ai grillini al ballottaggio:

Nelle geometrie variabili di un elettorato diviso tra astensionismo e antipolitica, verrebbe da pensare che i voti di CasaPound possano confluire nel centrodestra: «Non è così scontato. Quando erano loro ad amministrare non hanno sgomberato l ’ex colonia Vittorio Emanuele (l’edificio sul lungomare diventato centro di accoglienza per migranti, ndr). Noi non peschiamo solo a destra o nelle roccaforti storiche del centrosinistra. È stato Beppe Grillo a dire che se fallisce il Movimento arriva CasaPound…».
È possibile che i suoi sostenitori convergano su Di Pillo? «Se gran parte delle preferenze che loro hanno perso è andata a noi, vorrà dire qualcosa». Nel duello del 19 novembre, chi la spunterà? «Credo sia una partita equilibrata ma il centrodestra non ha brillato. Alla fine potrebbe vincere il M5S».

luca marsella roberto spada

Lei è accusato di rapporti con il clan Spada, potente famiglia che controlla la periferia di Nuova Ostia: certe frequentazioni non la imbarazzano? «Sono attacchi a orologeria. La verità è che guadagniamo consensi anche in zone come Villaggio San Giorgio ad Acilia, l’Infernetto e il centro di Ostia. Se dipendesse solo dagli Spada bisognerebbe spiegare perché cresciamo anche in altri quartieri». Eppure c’è chi parla di endorsement. «Sono costruzioni dei giornali che invece di indebolirci ci fanno pubblicità. Noi siamo contro ogni forma di mafia».

Leggi sull’argomento: Come CasaPound ha vinto a Ostia

 

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