Fact checking
Le brave donne di Camaiore che se la prendono con «quelle» che vanno dai migranti
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2017-10-24
Qualche giorno fa a Camaiore è scoppiato il “caso” delle mogli che andavano a “visitare” i migranti del centro accoglienza. Al di là che la notizia è tutt’altro che verificata molte donne di Camaiore se la sono presa contro quelle che rovinano la reputazioni di tutte le camaioresi
La storia delle “mogli di Camaiore” che vanno a spassarsela coi migranti del centro accoglienza ha i contorni della leggenda metropolitana. Non risulta infatti ci siano prove che le signore del posto siano state colte “in flagranza” dai vigili appostati fuori dal centro. Non essendoci riscontri fattuali la storia delle mogli di paese che vanno alla ricerca di sensazioni esotiche è sostanzialmente basata su dicerie. Gli agenti della polizia locali infatti hanno trovato solo alcune “ragazze di colore” all’interno della struttura per soli uomini. Per quanto riguarda le signore del posto non essendoci stati reati non sono state identificate quindi è impossibile dire se le donne viste entrare nel centro fossero o meno sposate.
Quelli preoccupati per la reputazione di Camaiore
Si sa solo che davanti al centro si fermavano auto dalle quali scendevano “donne bianche” che stavano all’interno per un paio d’ore. Un po’ poco per poter invitare i mariti camaioresi a dubitare della fedeltà delle proprie consorti. E sicuramente non c’è margine per poter affermare che tutte le donne di camaiore sono andate a far visita al centro di accoglienza. Ma si sa, certe notizie si prestano ad esagerazioni e questa non fa eccezione. Succede però che a Camaiore la storia degli incontri boccacceschi stia tenendo ancora banco. La leghista Elisa Montemagni nei giorni scorsi ha accusato il sindaco di favoreggiamento della prostituzione per quanto (non) accaduto al centro chiedendone l’immediata chiusura.
Ma sono i camaioresi e le camaioresi i più toccati dalla vicenda. In alcuni gruppi Facebook si discute animatamente sul danno alla reputazione del paese e delle sue donne. Una reputazione che è stata rovinata dai giornali che parlano delle “mogli camaioresi annoiate” ma anche per colpa “di tre o quattro bagasce note, psicologicamente labili” che hanno rovinato il buon nome di tutte le donne di Camaiore. Perché, come tutti i paesi e le città, Camaiore “è piena di donne perbene, serie, lavoratrici e soprattutto di donne mamme che vivono per i loro figli e i loro mariti”. Il che fa supporre che una donna per bene sia quella che sta in casa e si occupa di sfornare deliziosi pranzetti e – all’occorrenza – un pargoletto di pura razza camaiorese.
Le donne che sarebbero andate al centro per i famosi incontri sessuali sono invece dei “catamarani poco serie che nulla hanno a che fare con la morale”. Secondo questo ragionamento quindi il problema sono le donne che hanno fatto – si suppone liberamente – quello che volevano. Ma facendolo hanno rovinato la reputazione di tutte le donne. Non si capisce come mai solo di quelle di Camaiore e non delle italiane in generale, ma meglio non indagare su quell’aspetto.
Le donne indignate perché rovinate da “quelle là”
Anche diverse donne camaioresi sono indignate dal fatto che si sia fatta “di tutta l’erba un fascio” e che ora in tutta Italia parlano delle donne del paese “come se fossero tutte colpevoli”. Il fatto è che al momento non risulta che ci siano donne di Camaiore “colpevoli”. Il che se ci si pensa è un po’ lo stesso genere di ragionamento che fanno alcuni quando un terrorista di religione musulmana fa un attentato o quando un migrante commette un reato. Certo, quando la generalizzazione colpisce direttamente la propria comunità fa più male.
Ci sono donne che ritengono che sia tutto un piano del governo (e della Boldrini) per convincerci a subire l’invasione: “già ci tocca mantenerli negli hotel” cosa altro dobbiamo fare per questi stranieri?
Insomma, senza fare di tutta l’erba un fascio perché un gruppo Facebook non è assolutamente rappresentativo della popolazione di un paese, sembra che alcune donne di Camaiore pretendano nei loro confronti una solidarietà che non sono disposte a dare a quelle “bagasce”. Perché la donna che va con l’immigrato è ovviamente una poco di buono, a prescindere che lo faccia di mestiere o meno.
C’è anche però chi fa notare che a quanto pare il problema della “reputazione di Camaiore” si pone solo perché le ipotetiche protagoniste di questa vicenda sono delle donne. Quanto bravi padri di famiglia vanno a caccia di sesso a pagamento senza che nessuno dica nulla? Eppure la presenza di prostitute in certe aree è indicativa dell’esistenza di un mercato abbastanza fiorente. Eppure sono solo le donne, per di più subito etichettate come “troie” a rovinare la reputazione del paese.
Chissà perché però la colpa è sempre delle donne o – in alternativa – degli immigrati portati in Italia dal Governo e dalla Boldrini.
Ma alla fine il punto del discorso è solo uno: perché se una donna fa sesso con chi le pare non è “una donna per bene”?
E perché solo le donne che tradirebbero il marito con il migrante sarebbero “donne dalla scarsa morale” mentre le altre che tradiscono il marito con l’amico o il ganzo di turno invece non sono né sgualdrine né rovinano la nomea del paese e delle sue donne? A quanto pare a Camaiore – come in tutta Italia – il problema non sono i migranti che ci stanno invadendo ma il modo di pensare il ruolo della donna. Modo che è molto simile a quello “islamico” che i migranti sono accusato di importare in Italia.
Foto copertina via Il Rompicoglioni : informatore satirico camaiorese