Fact checking
La denuncia di Borghi a Calenda per minacce
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2018-09-02
Il deputato ha denunciato l’ex ministro per “violenza o minaccia ad un Corpo politico, amministrativo o giudiziario o ai suoi singoli componenti”, ovvero lo stesso reato della trattativa Stato-Mafia
Ci sono modi e modi per fare politica. Uno di questi è evidentemente quello di denunciare l’avversario politico per minacce, come insegna il deputato della Lega Claudio Borghi che ieri su Twitter ha annunciato di aver denunciato Carlo Calenda, in base all’articolo 338 del Codice Penale, per il reato di “Violenza o minaccia ad un Corpo politico, amministrativo o giudiziario o ai suoi singoli componenti”, ovvero per ironia dello sorte lo stesso reato della trattativa Stato-Mafia.
La denuncia di Claudio Borghi a Carlo Calenda per minacce
Alla base della denuncia di Borghi c’è un tweet di Carlo Calenda pubblicato ieri mattina, in cui l’ex ministro dello Sviluppo dei governi Renzi e Gentiloni riportava un lancio di agenzia ANSA in cui lo stesso Borghi, rispondendo al ministro dell’Economia Giovanni Tria: “Non mi risulta ci siano impegni nuovi dell’Italia rispetto all’Ue, tranne quelli che devono essere contrattati”, diceva Borghi a proposito delle affermazioni del titolare di via XX Settembre, che da Shanghai aveva parlato di rispetto degli impegni con Bruxelles richiamando Salvini e Di Maio all’ordine (con scarso successo finora).
Calenda ha ripreso la dichiarazione rilasciata a Borghi all’agenzia di stampa ANSA chiosando nel modo che ha portato Borghi a denunciarlo: “Questo irresponsabile va fermato rapidamente. Ma proprio rapidamente”. Il deputato della Lega ha visto delle – o meglio: ha politicamente deciso di evidenziarle come – minacce nei suoi confronti in quanto onorevole eletto e una limitazione della sua libertà personale di deputato. Da qui la denuncia.
Borghi e la Lega contro Calenda e Bruxelles
La denuncia avrà ovviamente scarsissime, se non nulle, possibilità di portare a vere contestazioni da parte di Calenda, che avrà nel caso buon gioco a sostenere che la sua fosse una semplice critica politica nei confronti di Borghi e citare le altre uscite della Lega come prova e giustificazione delle sue affermazioni. Ma la decisione di Borghi sembra essere piuttosto la prova di un’escalation ben precisa, come sembra confermare tra l’altro il senatore Alberto Bagnai quando dice che “questo è solo l’inizio”.
Intanto Calenda, per soprannumero, gli dà dell’instabile:
Il clima intorno alla Legge di Bilancio del governo Lega-M5S si fa sempre più caldo. E non è ancora arrivato l’autunno dello spread.