L’avvocato Taormina vuole portare Conte in tribunale e ha un esercito di 700mila baionette

di Antonio Murzio

Pubblicato il 2020-04-07

A volte tornano. Questa volta, per la nuova puntata della serie “Che fine avranno fatto?”, tocca all’avvocato Carlo Taormina. Che ha depositato una denuncia, ha rivelato il Tempo (nel titolo Bechis lo battezza subito “il vendicatore”), contro il capo del Governo Giuseppe Conte per strage per il Coronavirus

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A volte tornano. Questa volta, per la nuova puntata della serie “Che fine avranno fatto?”, tocca all’avvocato Carlo Taormina. Che ha depositato una denuncia, ha rivelato il Tempo (nel titolo Bechis lo battezza subito “il vendicatore”), contro il capo del Governo Giuseppe Conte per strage per il Coronavirus.

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L’avvocato Taormina vuole portare Conte in tribunale e ha alle spalle un esercito di 700mila baionette

Taormina aveva anticipato la poderosa iniziativa con un annuncio su Facebook il 25 marzo:

“Oggi sono occupato perché devo scrivere la denunzia da presentare alla Procura di Roma contro questi cialtroni di governanti e questi tromboni di medici che hanno sulla coscienza 6000 morti per averci chiuso in casa con un mese di ritardo. Il problema sarà di trovare magistrati che non siano conniventi col potere e che quindi come al solito vogliamo coprire queste gravissime responsabilità. Vorrà dire che denunzieremo anche i magistrati che non dovessero fare il loro dovere. Da cittadini rispettosi delle istituzioni, abbiamo il dovere di fidarci e quindi di provare”.

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Passa qualche giorno e Taormina rincara la dose:

“Questo è uno stato criminale. Ho presentato una denunzia contro governo e tecnici per epidemia colposa seguita da morte di almeno 10.000 italiani che hanno provocato lasciando circolare il Coronavirus per quasi quaranta giorni dal 31 gennaio ai primi di marzo determinando accatastamento di contagi e di morti dovuti alla mancanza di respiratori e di letti di terapia intensiva.

E loro che fanno? Vogliono farsi una legge che elimini la responsabilità per il delitto di epidemia colposa! Proprio così, vogliono fare uno scudo penale per salvare dalla galera politici e amministratori responsabili di epidemia colposa.

Questo significa che la mia denunzia è fondatissima e che tanto è fondata che per non essere arrestati e condannati proprio per quella epidemia colposa sulla quale si basa la mia denunzia, vogliono farsi una legge speciale che li sottragga al carcere. E’ o non è uno Stato Criminale?“

Stando ai giornali di destra, con Libero che garantisce sul curriculum dell’avvocato vendicatore, condensandolo in una frase (“uno che di giustizia e reati se ne intende”, come se tutti gli altri avvocati italiani fossero ferrati solo sulla formazione del fantacalcio), dietro Taormina ci sarebbe un esercito di 700mila persone, non si sa se armate di moschetto, per perorare la causa contro Conte e tutti quelli che si sono resi responsabili delle morti.

Interpellato da Affariitaliani, il vendicatore, a sua detta non solitario, spiega: “Chi ha sbagliato deve pagare, sia esso politico che tecnico. Sapevano, ma hanno taciuto. Gravissime le scelte del Governo Conte. In tanti sono morti sulle ambulanze senza nemmeno poter entrare nei nosocomi”. Sul governatore della Lombardia Fontana Taormina ha parole di fulgida ammirazione: “Lungimirante, ma su di lui guerra politica”. E rivela che “dopo il mio annuncio, Facebook mi ha bloccato. Atteggiamento vergognoso.”.

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La battaglia di Taormina

Se il social di Zuckerberg lo ha bannato, Taormina non si scoraggia e prosegue la sua battaglia social su Twitter, dove però il 3 aprile inciampa sullo scudo penale e così una utente gli ricorda, in un tweet di risposta, che quell’emendamento che solleva dalle responsabilità penali governatori e dirigenti di nomina politica delle Aziende sanitarie è stato presentato in Senato dalla Lega, primo firmatario Matteo Salvini. Ma preso dal sacro fuoco della battaglia, Taormina, sempre nell’intervista ad affaritaliani di domenica 5 aprile, insiste:

“La migliore prova che la mia denuncia presentata alla procura di Roma è assolutamente fondata lo dimostra proprio questo. Si tratta di una situazione attuale. Nell’ambito della conversione in legge del decreto emanato da Conte, tra pochi giorni ci sarà la conferma parlamentare. E’ stato presentato questo emendamento che si chiama scudo penale, che non riguarderà tutti i reati, ma si parla proprio di epidemia colposa. A breve sarà discusso. Chiunque sia stato causa della propagazione del contagio per colpa, si chiama appunto epidemia colposa secondo il linguaggio del codice penale, dev’essere dichiarato immune da qualsiasi responsabilità penale. Lei si rende conto a quali livelli siamo? Una cosa di una gravità inimmaginabile. Chissà come mai esce fuori proprio adesso lo scudo penale per i responsabili di un’eventuale reato di epidemia colposa. E’ già stato calendarizzato dalla politica. Sarebbe il primo caso al mondo in cui si tenti di istituire uno scudo penale per epidemia colposa”.

Nell’esercito pronto a seguire Taormina nella sua battaglia si ergono a colonnelli (un termine che evidentemente ai tanti nostalgici evoca scenari sempre desiderati) tutti i giornali di destra, in testa c’è il Secolo d’Italia:

“Se la denuncia presentata in questi giorni dall’avvocato Carlo Taormina ha un fondamento, saranno guai seri per il governo Conte. Lo scrive oggi Francesco Storace sul sito 7 Colli facendo un parallelo tra il processo a Matteo Salvini come ministro dell’Interno per la gestione di uno sbarco di migranti e la gestione disastrosa di Conte dell’emergenza Covid-19.

“Sono più gravi quattro giorni in mare su una barca che non può attraccare nel porto italiano o le troppe migliaia di morti da coronavirus; se va a processo Salvini, Conte deve farla franca?”, chiede Storace. L’ex ministro della sanità del governo Berlusconi, dimessosi a seguito del Laziogate (assolto dopo due anni) dopotutto è uno che di profezie sembra intendersene, come dimostra il ritaglio del Giornale del 6 aprile 2015, dove annunciava che Nicola Zingaretti si sarebbe dimesso da governatore del Lazio…

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