“Non posso sacrificare il loro tempo”, Antonella Viola racconta la sua “nuova” vita sotto scorta

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-18

La professoressa è stata vittima di minacce da parte dei no vax e da quasi due settimane e due agenti l’accompagnano nei suoi spostamenti

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La scorta dà maggiore sicurezza, soprattutto dopo le minacce concrete ricevute. Ma condiziona anche la vita di una persona. Nelle ultime due settimane, anche la professoressa Antonella Viola ha dovuto rimodulare la sua vita e la sue abitudini dopo aver ricevuto quella lettera minatoria (con tanto di proiettile) da parte di alcuni no vax ancora non identificati. Da quel momento le sono stati assegnati due agenti per i suoi spostamenti. Ma questo ha provocato, inevitabilmente, un cambiamento radicale. E lei non ragiona solo per se stessa, ma anche per la vita della sua scorta.

Antonella Viola racconta la sua “nuova” vita sotto scorta

Nella sua intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, Antonella Viola ha detto che non farà mai un passo indietro quando sarà chiamata a parlare della campagna vaccinale anti-Covid destinata ai bambini. Perché le minacce sono arrivate proprio in seguito alla sua posizione in favore dell’immunizzazione per proteggere i più piccoli dagli effetti di questo virus che, allo stato attuale, non conosce limiti d’età e colpisce tutti. Indifferentemente. E da quella minaccia concreta è finita sotto scorta, cambiando le sue abitudini.

“Prima rimanevo al lavoro fino alle otto di sera, per esempio, adesso cerco di staccare prima e andare a casa. Anche loro devono tornare dalle loro famiglie e mi dispiace far fare loro tardi”.

La professoressa – immunologa che, oltre a dirigere l’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza di Padova insegna anche Patologia Generale all’Università – ha raccontato anche di come i suoi giorni liberi siano cambiati, soprattutto per non creare problemi agli agenti della sua scorta.

“Mi faccio scrupolo a sacrificare il loro tempo. In condizioni normali il mio sabato sarebbe stato una passeggiata in centro di pomeriggio, magari un aperitivo e poi da qualche parte a cena. Ma non me la sento proprio di far passare una giornata così anche a loro”.

Una situazione che potrebbe durare per almeno altri tre mesi. Questo il lasso temporale che è stato indicato alla professoressa. Il tutto mentre proseguono le indagini per risalire alla o alle persone che hanno scritto e inviato quella lettera minatoria con tanto di proiettile.

(foto: da PiazzaPulita, La7)

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