I 30 mesi di squalifica chiesti per Andrea Agnelli

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-09-16

l presidente della Juventus, secondo il procuratore federale della FIGC, avrebbe autorizzato la fornitura di abbonamenti e biglietti in numero superiore al consentito per favorire il bagarinaggio.

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Trenta mesi, due anni e mezzo di inibizione per Andrea Agnelli e 50mila euro di multa. Il presidente della Juventus, secondo il procuratore federale della FIGC, avrebbe autorizzato la fornitura di abbonamenti e biglietti in numero superiore al consentito per favorire il bagarinaggio. Non ne resta fuori la società bianconera che per responsabilità diretta si è vista richiedere dal capo della Procura Figc l’ammenda di 300 mila euro oltre a due turni da scontare a porte chiuse (eventualmente, possibile la sospensiva in attesa della sentenza di secondo grado) e una terza partita con la sola Curva Sud chiusa. Si attendono quindi le decisioni dei giudici che sanciranno la fine della vicenda della Juve e della ‘ndrangheta che racconta oggi il Messaggero:

Dopo la prima udienza del 26 maggio (prima della finale di Championsa Cardiff) e i tentativi falliti delle parti per arrivare a un patteggiamento, il procedimento a carico del numero 1 del club bianconero per i rapporti non consentiti con i tifosi è entrato ieri nel vivo con le richieste formulate davanti al Tribunale federale nazionale presieduto da Cesare Mastrocola (componenti Paolo Clarizia, Pierpaolo Grasso, Valentina Ramella e Sergio Quirino Valente).
Agnelli è stato deferito per la presunta violazione degli articoli 1 bis (lealtà sportiva) e 12 (rapporti con i tifosi). Con il numero uno bianconero, deferiti anche il club per responsabilità diretta, Francesco Calvo, all’epoca direttore commerciale e oggi al Barcellona(6 mesi e 10mila euro di ammenda), Alessandro Nicola D’Angelo, security manager (due anni e ammenda di 10mila euro), e Stefano Merulla, responsabile del ticket office (inibizione di un anno e 6mesi e ammenda di 10 mila euro). Inoltre la Procura federale ha chiesto per la Juventus due gare a porte chiuse, più una ulteriore con la curva sud senza tifosi e 300mila euro di ammenda per responsabilità diretta del club bianconero.

Nelle richieste di Pecoraro si propone per Agnelli anche l’estensione delle sanzioni in ambito Uefa e Fifa, un passaggio che se confermato dai giudici, qualsiasi essa sia la durata, potrebbe costringere il numero uno bianconero a saltare le assemblee del Comitato Esecutivo della Uefa in qualità di presidente dell’Eca (l’Associazione dei club europei).
andrea agnelli intercettazioni
In caso di inibizione superiore alla durata di un anno (articoli 29 dello statuto Figc e 19 del Codice di giustizia sportiva), si vieta a un presidente di club di svolgere gran parte delle attività dirigenziali ma anche in caso di condanna superiore a un anno Agnelli “non è tenuto alle dimissioni e dunque non ha alcuna intenzione di presentarle”, fanno sapere da giorni fonti juventine, mentre in campo internazionale l’estensione dell’inibizione sarebbe comunque valutazione degli organi competenti di Uefa e Fifa.
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Per la sentenza i giudici hanno tempo dieci giorni, il dispositivo sarà emesso con motivazioni, poi scatteranno sette giorni di tempo per presentare eventuale ricorso in secondo grado. Quanto alle altre persone coinvolte nel procedimento, è stata chiesta l’inibizione per sei mesi e 10mila euro di ammenda per Francesco Calvo, all’epoca direttore commerciale della Juventus, l’inibizione per due anni e un’ammenda di diecimila euro per Alessandro Nicola D’Angelo, security manager, l’inibizione di un anno e sei mesi e uguale ammenda per Stefano Merulla, responsabile del ticket office. Anche per questi ultimi, si chiede l’estensione delle sanzioni in ambito Uefa e Fifa.

Leggi sull’argomento: Andrea Agnelli e i presunti incontri con i mafiosi

 

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