La risposta con cui Zerocalcare incenerisce Capezzone che si paragonava a Clint Eastwood

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-12-04

Zerocalcare ha risposto al giornalista de La Verità Daniele Capezzone che lo aveva provocato definendolo “uno dalla lagna e disagio come dimensione esistenziale”

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Zerocalcare gela con una battuta Daniele Capezzone, che provava a cavalcare il trend, pur con qualche giorno di ritardo, gettandosi sul famoso fumettista che ha ampliato il suo successo dopo la pubblicazione su Netflix della sua serie animata “Strappare lungo i bordi”. Nella trama, Michele Rech (il nome reale di Zerocalcare) tratteggia con ironia diversi lati introspettivi del carattere umano, inserendo diverse scenette all’interno di una storia di fondo che parla del viaggio suo e di due suoi amici storici. “Voi con Zerocalcare – ha twittato Capezzone, giornalista de La Veritànoi con Clint Eastwood. A ciascuno il suo, e ciascuno contento: chi con la lagna e il disagio come dimensione esistenziale; chi invece con la lotta, la sfida, l’affermazione dell’individuo contro ogni potere”.


Una dimostrazione non richiesta di machismo in riferimento a “Cry Macho”, l’ultimo film dell’attore e regista 91enne, uscito nelle sale italiane il 2 dicembre. Al messaggio social di Capezzone ha replicato in prima battuta Elio Vito, deputato di Forza Italia ormai star di Twitter viste le sue prese di posizione progressiste in controtendenza rispetto alla linea del centrodestra. “Ma che, ora per dire “io” usi il plurale maiestatis del “noi” non è che ti stai montando un po’ la testa?”, gli ha chiesto ironicamente Vito.

La replica di Zerocalcare a Capezzone

Poco dopo è arrivata la risposa anche di Rech, in romano: “A me me fa volà che DANIELECAPEZZONE se sente come CLINT EASTWOOD”. Capezzone non si è lasciato sfuggire l’occasione di replicare riprendendo la polemica sul romanesco utilizzato nella serie: “Risposte in lingua”, ha scritto, aggiungendo: “Erore…Te bastava legge mejo”. L’attacco del giornalista si spiega in particolare se si pensa che ha pubblicato recentemente un libro dal titolo “Per una nuova destra” in cui, tra le altre cose, accusa la sinistra di mettere in campo “non più gli impresentabili stoccafissi, grigi e legnosi burocrati di partito, ma luccicanti webstar con milioni di sostenitori”, citando tra gli esempi Greta Thunberg.

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