Politica

Yoram Gutgeld e i franchi tiratori PD

di Mario Neri

Pubblicato il 2017-06-11

Il deputato PD smentisce di aver votato l’emendamento sul Trentino che ha fatto saltare la legge elettorale

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Qualche giorno fa avevamo parlato dell’articolo di Libero che individuava i nomi di alcuni presunti franchi tiratori del Partito Democratico sull’emendamento del Trentino Alto Adige per la legge elettorale, segnalando comunque che la continuazione del voto metteva in dubbio qualsiasi ricostruzione in tal senso. Oggi Yoram Gutgeld, uno dei nominati nell’articolo di Bechis, scrive a Libero per spiegare cosa gli è successo al momento del voto:

Caro Direttore,
l’articolo di Franco Bechis e il relativo video da voi pubblicati, che mi elencano tra i franchi tiratori nel voto sulla legge elettorale, sono delle autentiche bufale come dimostrano le immagini. Alla Camera si vota infilando la mano in una nicchia «cieca» dove il deputato sceglie «al buio» uno di tre fasti addicenti. Per questo motivo nei primi secondi di qualsiasi votazione ci sono dei voti errati che vengono poi corretti quando chi vota si rende conto del suo errore.
Succede spesso a me come a tutti i deputati, ed è quello che è successo anche in quel caso. Peccato che il giornalista non abbia fatto vedere tutto il procedimento durato peraltro meno di 10 secondi e non qualche minuto come lo fa sembrare un video costruito ad arte per sostenere questa bufala. Per chi volesse accertare le mie affermazioni rimando al sito della Camera. Troverà l’accaduto nella seduta del 8 giugno ore 9:30 al minuto 2:08:19, e potrà verificare che ho cambiato il mio voto dopo 4 secondi e prima che la Presidente si sia resa conto del problema nella votazione.

alessandro di battista emendamento fraccaro biancofiore legge elettorale camera - 7

Il termine della votazione – a scrutinio segreto – sull’emendamento Biancofiore


La spiegazione di Gutgeld è assolutamente sensata. Bechis replica:

Caro Gutgeld,
lei avrà sbagliato, come dice, ed errare humanum est. Non si tratta però di bufale, ma di fatti. Aveva tre opzioni di voto: le ha usate tutte e tre. Perché prima ha schiacciato il tasto bianco del voto di astensione. Poi si è corretto schiacciando il tasto verde con cui votava a favore contrariamente dalle indicazioni ufficiali del gruppo Pd (votare contro), e poi come tutti quando ha visto che il suo voto segreto era invece apparso per l’errore di Laura Boldrini sul tabellone, ha schiacciato il terzo tasto rosso come voleva il suo partito.
La votazione è poi proseguita e 120 tasti rossi, quasi tutti nelle postazioni del Pd in segreto hanno cambiato ancora diventando verdi. Chissà quali, perché stavolta l’anonimato è stato garantito. Capita ovviamente di sbagliare. Però, mi permetta: non era il primo giorno di scuola, ma da quattro anni e tre mesi dovete solo infilare la mano nella postazione e schiacciare il tasto giusto. Possibile che in così tanti non abbiate ancora imparato come si fa? E chissà come mai all’improvviso in più di 100 sbagliate a schiacciare tasto proprio durante quelle votazioni su quella legge elettorale che piaceva così poco?

Leggi sull’argomento: I nomi dei franchi tiratori PD secondo Libero

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