Venerando Monello è un avvocato romano iscritto al Partito Democratico: il 23 maggio scorso ha presentato un ricorso al tribunale civile di Roma in cui affermava che Virginia Raggi era ineleggibile a causa del contratto firmato con la Casaleggio Associati; il 6 dicembre, racconta oggi Lorenzo D’Albergo su Repubblica Roma, avrà luogo la prima udienza viale Giulio Cesare, dove Monello ribadirà la propria linea: «La prima cittadina ha firmato un contratto abominevole con il M5S, è ineleggibile e deve decadere».
In tribunale saranno chiamati Virginia Raggi, Beppe Grillo e Davide Casaleggio. Il contratto firmato dalla Raggi vìola gli artt. 3, 67 e 97 della Costituzione, l’art. 1 L. n. 17 del 1982 c.d. Spadolini, nonché degli artt. 3, 7, 23 del Regolamento del Consiglio Comunale di Roma Capitale, spiegava all’epoca in una nota l’avvocato e Presidente dell’European Lawyers Association, che giudicava “del tutto palese il goffo tentativo di aggirare, attraverso il Contratto, il divieto di vincolo di mandato imperativo, nonché dei principi di imparzialità, indipendenza e buon andamento costituzionalmente sanciti”. “Quel contratto è un abominio renderebbe la Raggi una dipendente della Casaleggio. La mia iniziativa è innanzitutto negli interessi del M5S affinché i loro eletti possano avere la stessa agibilità politica degli eletti degli altri partiti”.
“Avevo invitato pubblicamente, ma anche con raccomandata, l’avvocato Raggi a dare informazioni circa la firma di questo contratto invitandola a non farlo – diceva all’epoca l’avvocato Monello – Anche lei, come avvocato, sa perfettamente che questo contratto, che peraltro presenza vizi che a mio parere lo rendono nullo, sia una cosa abominevole”.
Possibilità di ottenere ragione in tribunale? Poche, secondo la difesa di Virginia Raggi. «I fatti eccepiti risultano fantasiosi e sprovvisti di ogni fondamento giuridico. Il codice di comportamento del M5S è ben lungi dall’essere l’accordo di un’associazione segreta, come romanzescamente asserito dal ricorrente», dice Ervin Rupnik, avvocato della sindaca, che aggiunge poi solo una postilla: «Sonoramente sconfitto alle urne, il Pd cerca di rivalersi con un ricorso fondato su argomentazioni politiche e non giuridiche».