Fact checking
Virginia Raggi va a processo il 21 giugno (ma inaugura la metro il giorno delle elezioni)
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-01-05
Il tribunale accoglie la richiesta di giudizio immediato da parte della sindaca, arrivata a tre giorni dalla celebrazione dell’udienza preliminare. Intanto, racconta Repubblica Roma, si prepara un’inaugurazione speciale per la fermata San Giovanni. Proprio nel giorno delle elezioni…
Il tribunale di Roma ha accolto la richiesta di giudizio immediato avanzata dalla sindaca di Roma, Virginia Raggi, ed ha fissato la prima udienza del processo al prossimo 21 giugno. La Raggi è accusata di falso documentale: mentì all`Anticorruzione del Comune di Roma – secondo la procura di Roma – riguardo al caso di Renato Marra, fratello del suo ex braccio destro Raffaele.
Virginia Raggi va a processo il 21 giugno
E l’accusa alla Raggi è relativa precisamente alle dichiarazioni all`Anac comunale, in cui il ruolo di Raffaele Marra era definito “di mera pedissequa esecuzione delle determinazioni da me assunte, senza alcuna partecipazione alle fasi istruttorie, di valutazione e decisionali”. Una ricostruzione che secondo il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pm Francesco Dall’Olio contrasta con il contenuto delle chat finite agli atti. Per questo il 28 settembre scorso i pm avevano chiesto il rinvio a giudizio sia per Raggi sia per Raffaele Marra (accusato di abuso d’ufficio). E l’udienza preliminare doveva svolgersi il 9 gennaio.
Il 3 gennaio la richiesta di giudizio immediato della sindaca, motivata così su Facebook: “Desidero che sia accertata quanto prima la verità giuridica dei fatti. Sono certa della mia innocenza e non voglio sottrarmi ad alcun giudizio. Ho piena fiducia nella giustizia e credo fermamente che la trasparenza sia uno dei valori più importanti della nostra amministrazione”. Il gup Raffaella De Pasquale ha accettato la richiesta così il 9 gennaio, in piena campagna elettorale, non ci sarà nessuna udienza e tutto, secondo il rito del giudizio immediato, inizierà il 21 giugno davanti al giudice monocratico.
(…ma inaugura la metro il giorno delle elezioni)
Intanto Repubblica Roma oggi fa sapere che il 4 marzo, giorno in cui incidentalmente avranno luogo le elezioni politiche, si inaugurerà la stazione San Giovanni della Metro C.Prevista inizialmente a dicembre del 2017, l’apertura della metro C a San Giovanni è stata fatta slittare alla seconda metà di marzo, a 11 mesi dall’apertura straordinaria al pubblico ma senza treni, dell’aprile dello scorso anno.
L’idea è balenata il 2 gennaio, allorché il Consorzio Metro C ha ufficialmente comunicato a Roma Metropolitane di aver completato tutte le attività a carico dei costruttori. In quel momento da Palazzo Senatorio è partito l’input a fare in fretta, a scegliere ogni scorciatoia praticabile per confezionare il prezioso regalo elettorale. E pazienza se questa estate la sindaca aveva annunciato l’apertura della stazione prima per l’autunno, poi per fine anno, infine per metà febbraio: ora l’essenziale è non tardare un giorno di più.
Perciò gli uomini di Roma Metropolitane si sono messi all’opera: hanno trasmesso tutti i documenti alla Commissione Sicurezza (presso il ministero dei Trasporti) per la verifica tecnico-gestionale della tratta e l’emissione dell’obbligatorio nulla-osta di sicurezza. Un lavoro complesso che, salvo esame sprint, non si concluderà prima di fine mese. Nel frattempo, però, per bruciare i tempi, verrà chiesta alla Commissione di Collaudo presieduta da Andrea Monorchio la consegna anticipata della tratta.
Ad aggiungere un tocco di surrealtà al tutto c’è poi questa petizione del 2013 in cui i consiglieri M5S (tra cui Virginia Raggi) chiedevano di sospendere i lavori della metro C. Bei tempi, eh?
Edit – Il Campidoglio smentisce: “Il Campidoglio non ha mai fatto alcuna richiesta per far coincidere l’apertura della stazione San Giovanni della Metro C con la data delle elezioni. E non ci sono state pressioni in tal senso. Si tratta di invenzioni delle opposizioni in vista del voto”.
Leggi sull’argomento: Perché Virginia Raggi chiede il giudizio immediato sul caso Marra