I 200mila voti persi dal M5S a Roma

di dipocheparole

Pubblicato il 2019-06-19

Il MoVimento 5 Stelle a Roma ha duecentomila buone ragioni per preoccuparsi: da quando Virginia Raggi, nel giugno 2016, ha stravinto le elezioni comunali stracciando il rivale Roberto Giachetti, i grillini hanno perso voti in tutte le tornate elettorali nella Capitale che ha assaggiato il “governo” della Giunta della sindaca. Che è riuscita nell’incredibile impresa …

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Il MoVimento 5 Stelle a Roma ha duecentomila buone ragioni per preoccuparsi: da quando Virginia Raggi, nel giugno 2016, ha stravinto le elezioni comunali stracciando il rivale Roberto Giachetti, i grillini hanno perso voti in tutte le tornate elettorali nella Capitale che ha assaggiato il “governo” della Giunta della sindaca. Che è riuscita nell’incredibile impresa di far tornare un PD allo sbando primo partito a Roma, proprio mentre il computo dei voti totali presi dal partito di Zingaretti alle elezioni europee in termini assoluti è diminuito rispetto al risultato alle politiche di quello a trazione renziana. E oggi i conti in tasca alla sindaca li fa Repubblica Roma:

Virginia Raggi compie oggi tre anni in Campidoglio, nello studio con affaccio sui Fori che mostrò il primo giorno del suo insediamento in diretta Facebook. Un compleanno con poco da festeggiare specie per un Movimento che si era presentato con lo slogan di un cambiamento che in città si fa fatica a vedere. Mille giorni dopo quel trionfale 67%, l’M5S nella capitale ha dilapidato oltre 200 mila voti, come si è visto alle ultime Europee, e perso tre municipi (III e VIII sono andati al centrosinistra dopo lo scioglimento, l’XI è stato commissariato). A due anni dalle prossime Comunali, insomma, il bilancio è magrissimo.

virginia raggi pd
Infografica da: Il Messaggero

Un simile insuccesso i grillini lo imputerebbero sicuramente ai governi e alle amministrazioni precedenti, vista la percezione fantasiosa che hanno della realtà che oggi vive una città sgovernata dai loro predecessori e sgovernata anche da loro. Ma il dettaglio decisivo è che la rivoluzione l’avevano promessa loro.

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