FAQ
Le vaccinazioni antinfluenzali di massa per fronteggiare la seconda ondata di Coronavirus
neXtQuotidiano 14/07/2020
Per l’Europa il tassello fondamentale è la preparazione «tra luglio e settembre di una strategia per ridurre l’impatto dell’influenza stagionale». Il perché è presto detto: «Non possiamo sommare l’influenza al Covid, sottoporrebbe i sistemi sanitari ad un peso» capace di mandarli di nuovo in tilt

L’Unione Europea prepara un piano per fronteggiare la possibile seconda ondata di Coronavirus SARS-COV-2 e di COVID-19 che scongiuri nuovi lockdown a livello nazionale, insostenibili economicamente. I focolai vanno però contenuti «aumentando la capacità e la rapidità delle misure di mitigazione locali, come l’isolamento di alcune aree». Cruciale per l’Ue la preparazione «tra luglio e settembre di una strategia per ridurre l’impatto dell’influenza stagionale», per non mandare di nuovo in tilt i sistemi sanitari. Perciò chiede di anticipare l’inizio della campagne di vaccinazione e di allargare i gruppi da immunizzare. Spiega oggi Alberto D’Argenio su Repubblica:
Il piano è dettagliato, con decine di misure tecniche, e punta a mettere in piedi «un sistema rapido d’identificazione di nuovi casi e di risposta immediata per contenere e isolare i focolai». Per questo la Ue raccomanda di aumentare la capacità di fare test sulla popolazione, di tracciare gli infetti con le app, di rafforzare la sanità con unità di terapia intensiva, stock di medicinali e protezioni personali. Bruxelles lancia una serie di proposte affinché i governi, al contrario di quanto accaduto a marzo, si aiutino nella risposta con spostamenti tra nazioni di team medici, medicinali e distribuzione tra partner dei pazienti. Servirà un massiccio scambio di informazioni, anche perché Bruxelles sta accumulando equipaggiamenti pronti a essere inviati dove sarà necessario. Il tutto perché «i focolai devono essere immediatamente contenuti per evitare il dilagare delle infezioni». Anche «aumentando la capacità e la rapidità delle misure di mitigazione locali, come l’isolamento di alcune aree».
Per farcela, Bruxelles intima ai governi di preparare piani di sostegno ai gruppi più vulnerabili: anziani (anche con misure per le case di riposo), persone con patologie, lavoratori esposti al virus (in particolare medici e infermieri), fasce di popolazione che non hanno i mezzi economici per proteggersi, migranti e lavoratori stagionali. Bruxelles raccomanda alla politica di insistere sulla popolazione affinché non abbandoni le precauzioni base come mascherine, igienizzazione, lavaggio delle mani e divieto di assembramenti. Le capitali devono lavorare per far capire quanto queste azioni personali «siano fondate e importanti» e contrastare la disinformazione in merito.

Il piano della UE per la seconda ondata del Coronavirus (Repubblica, 14 luglio 2020)
Per l’Europa il tassello fondamentale è la preparazione «tra luglio e settembre di una strategia per ridurre l’impatto dell’influenza stagionale». Il perché è presto detto: «Non possiamo sommare l’influenza al Covid, sottoporrebbe i sistemi sanitari ad un peso» capace di mandarli di nuovo in tilt, con il rischio di dover tornare in lockdown totale. Per questa ragione la Ue spingerà affinché «venga anticipato l’inizio delle campagne di vaccinazione e vengano allargati i gruppi» da trattare per primi. È anche necessario attrezzare il territorio alle vaccinazioni in caso di nuovi lockdown locali con strutture Covid-free o con medici a domicilio.