Daisy Osakue e la teoria del complotto dell’uovo e delle galline

di dipocheparole

Pubblicato il 2018-08-01

La teoria del complotto – che porta a casa già 5000 condivisioni – parte da un titolo che è tutto un programma: “Galline d’allevamento”. Ma…

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In queste ore circola con molta passione su Facebook una teoria del complotto su Daisy Osakue, la nazionale italiana aggredita a Moncalieri con un uovo lanciato da un’auto in corsa. La teoria del complotto – che porta a casa già 5000 condivisioni – parte da un titolo che è tutto un programma – “Galline d’allevamento” – e si estrinseca così: “…Ovviamente tutti i giornalai si sono dimenticati di dire che la signora è una attivista del PD piemontese… e il padre è un mediatore culturale che lavora per una coop che gestisce “migranti”… poi uno dice…”.

daisy osakue

In primo luogo che Daisy Osakue sia un’iscritta al PD piemontese è cosa che è stata detta alle 10, 37 del 30 luglio, ovvero nemmeno un’ora dopo che è cominciata a circolare la notizia dell’aggressione, dagli stessi Giovani Democratici di Torino. Da lì, è stata riportata nelle cronache dei “giornalai” che non si sono dimenticati di dire nulla se non che complottare con una tizia che viene ufficialmente difesa dai GD di Torino è un modo piuttosto curioso di creare una fake news, a meno che non sia invece piuttosto poco sveglio chi pensa che ci sia un complotto. In secondo luogo che il padre di Daisy, Iredia Osakue, faccia il mediatore culturale al centro accoglienza di Asti era scritto proprio sui giornali il 31 luglio, ovvero il giorno dopo l’aggressione. Ma che su Facebook ci sia gente che si inventa le cose (oppure rimescola le cose lette sui giornali) per inventare un complotto, i giornali non ve lo dicono mica!!!1!!1!.

Leggi sull’argomento: La pubblicità antirazzista sul Corriere della Sera

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