Lifting al pesce e sbiancamento della mozzarella: le truffe a tavola sono servite

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-02-15

Agromafie: il sesto rapporto sui crimini agroalimentari di Coldiretti e i prodotti ad alto rischio

article-post

Il sesto Rapporto sui crimini agroalimentari elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare, racconta che il volume d’affari delle agromafie è salito a 24,5 miliardi di euro, con un balzo del 12,4% nell’ultimo anno.

Nel 2018 si è confermata anche l’impennata di fenomeni criminali con furti di trattori, falciatrici e altri mezzi agricoli, gasolio, rame, prodotti (dai limoni alle nocciole, dall’olio al vino) e animali con un ritorno dell’abigeato con veri e propri raid organizzati a livelli quasi militari strettamente connessi con la macellazione clandestina. A tutto questo – osserva il Rapporto Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare – si aggiungono racket, usura, danneggiamento, pascolo abusivo, estorsione nelle campagne mentre nelle città, silenziosamente, i tradizionali fruttivendoli e i forai sono quasi completamente scomparsi, sostituiti da egiziani indiani e pakistani che controllano ormai gran parte delle rivendite sul territorio: quasi un “miracolo all’italiana” affiancato però dal dubbio che tanta efficacia organizzativa possa anche essere il prodotto di una recente vocazione mafiosa per il marketing.

Dei prodotti venduti a tavola parla oggi Francesco Grignetti su La Stampa. Un esempio è quello del miele «tagliato» con sciroppo di riso o di mais, o anche con sciroppi zuccherini, e che viene utilizzato per produrre biscotti al miele che costano così un decimo del costo del vero miele. Poi c’è il pesce e il «lifting» al cafados, ovvero una miscela inventata in Spagna di acidi organici e acqua ossigenata, mescolata a ghiaccio, che consente di dare freschezza apparente al prodotto. L’uso del «cafados», vietato in Italia, sembra mantenere inalterate per oltre una settimana le caratteristiche del pesce. E c’è anche la mozzarella:

La mozzarella di bufala può essere sbiancata con carbonato di soda e perossido di benzoile. È la raccapricciante scoperta di un’inchiesta della Guardia di Finanza a Caserta. L’azienda Bellopede faceva passare per mozzarella dop un prodotto miscelato con latte di mucca, vecchio di 7-8 giorni, trattato con la soda caustica per abbatterne la carica batterica, e farlo così passare alle analisi di laboratorio.

Infine ci sono le frodi sulla carne: la bistecca arriva da macelli clandestini senza alcun controllo sanitario, sia sulla carne che sui locali nei quali viene sezionata, tantomeno sulle procedure igieniche usate dai «macellai» per il lavoro.

Leggi anche: Il video golpista di Chalençon a Piazzapulita e il brutto guaio per Di Maio

Potrebbe interessarti anche