Marco Travaglio saluta il Cazzaro Verde

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Matteo Salvini soltanto a inizio agosto pareva il padrone del governo, avendo strappato la fiducia sul decreto sicurezza bis e il sì sulla TAV, parendo (e sentendosi) il padrone dell'Italia. Un mese dopo, cosa resta di tutta quella sicumera?

Oggi Marco Travaglio nel suo editoriale sul Fatto saluta il Cazzaro Verde, ovvero quel Matteo Salvini che soltanto a inizio agosto pareva il padrone del governo, avendo strappato la fiducia sul decreto sicurezza bis e il sì sulla TAV, parendo (e sentendosi) il padrone dell’Italia. Un mese dopo, cosa resta di tutta quella sicumera?



Ora, 27 giorni dopo, si aggira insalutato ospite per la Val Padana ululando alla luna contro il complotto mondiale ai suoi danni, mestamente agghindato di magliette con la scritta “Polizia locale”, che presto cederanno il posto alle divise da metronotte. Intorno a lui, i volti sgomenti dei suoi giannizzeri che un mese fa ingrassavano nei ministeri, con uffici damascati, poltrone in pelle umana, auto blu, scorte, inchini, salamelecchi, tartine, interviste, starlette Rai e tutto il cucuzzaro del potere.



E ora, senza sapere il perché, si ritrovano digiuni e disoccupati, spogli e nudi come mamma li ha fatti (maluccio, se non ricordiamo male). Conte e Di Maio, vittime designate dell’astuto Cazzaro Verde, lo salutano con affettuosi bacioni da Palazzo Chigi e dalla Farnesina. E il Pd, che l’altroieri ha vinto le sue prime elezioni dopo 13 anni ma tra gl’iscritti a un altro partito, lo ringraziano sentitamente per l’insperato ritorno al governo. Noi, da cittadini democratici e da antichi sostenitori dell’incontro fra un centrosinistra rinnovato e un M5S maturato, gli siamo grati per averlo reso possibile con la sua spettacolare autodistruzione.

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