Politica
Marco Travaglio e il governo Lega-M5S da far cadere
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-11-20
Travaglio auspica un ritorno del centrodestra al potere magari in alleanza con il Partito Democratico. E chiede ai 5 Stelle un passo indietro
È meglio per entrambi che la Lega e il MoVimento 5 Stelle chiudano l’esperienza del governo Conte: lo scrive oggi Marco Travaglio sul Fatto, posizionandosi così dopo appena otto mesi tra gli scontenti del Salvimaio esattamente come aveva fatto con Virginia Raggi a Roma.Travaglio ospita oggi un articolo di Pietrangelo Buttafuoco che sostiene la tesi contraria (“Il governo vada avanti”) e poi risponde:
Insomma, dopo lo stallo post-4 marzo, i giallo-verdi erano i partner ideali per un governo di almeno parziale “cambiamento”. E nei primi mesi, pur tra mille contraddizioni, frizioni e mediazioni, lo sono stati. Poi il 14 agosto è venuto giù il ponte di Genova e dalle macerie è emerso un dato incontestabile: il “cambiamento” della Lega, quando c’è di mezzo il partito trasversale degli affari, è finto.
Mille freni alla revisione delle concessioni ad Autostrade & C.. La difesa del precariato contro il pur blando dl Dignità. Lo scudo alla grande distribuzione dalle sacrosante chiusure domenicali a rotazione. La tutela degli inutilissimi e costosissimi Tav, Terzo Valico e Pedemontana. E ora degl’inceneritori. Anche l’altro partito trasversale, quello dell’impunità, un tempo presidiato da FI&Pd, ora trova protezione nella Lega: condoni fiscali e ostruzionismi vari sul blocco della prescrizione, le manette agli evasori, la legge sul conflitto d’interessi, la trasparenza sui fondi ai partiti.
La Lega, insomma, per Travaglio è l’avanguardia del potere costituito ed è strano che il direttore del Fatto non citi anche le tante giravolte sull’euro del Carroccio per spiegare la necessità di un divorzio tra i due partner:
Tutte battaglie di retroguardia e di restaurazione che vedono un Carroccio sempre più renzusconizzato (anche per l’infezione dei riciclati berlusconiani in arrivo a frotte) a braccetto con FI, Pd e lobby retrostanti: in Parlamento, nei conciliaboli di corridoio e in piazza con la banda del buco Sì Tav. Con la benedizione urbi et orbi dei giornaloni.
Impossibile non vedere la gigantesca Ammucchiata dei Gattopardi che avanza a tappe forzate per neutralizzare qualunque cambiamento e punta proprio su Salvini per salvare rendite, privilegi e soldi pubblici. Senza cambiamenti, il “governo del cambiamento” non c’è più. Anche perché prima era inevitabile per mancanza di alternative. Ma ora un’alternativa c’è: il fronte della conservazione e della restaurazione che affratella la Lega a quel che resta di Pd e FI. In politica, come nella vita, chi si somiglia si piglia. Cosa ci fanno i 5Stelle che vogliono cambiare tutto, o almeno qualcosa, al governo con chi non vuole cambiare nulla?
Insomma, Travaglio auspica un ritorno del centrodestra al potere magari in alleanza con il Partito Democratico. In effetti per la sua linea editoriale così sarebbe una pacchia…