Come Marco Travaglio ha preso lo schiaffo al M5S

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-27

Il direttore del Fatto Quotidiano alle prese con una delle peggiori sberle rimediate dai grillini

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Marco Travaglio sul Fatto oggi dà il MoVimento 5 Stelle al 20% (il giornale è stato chiuso che i risultati lo proiettassero invece al 17%) ma poi si dedica all’analisi della sconfitta dei grillini, funestati da un capo politico (Luigi Di Maio) che manda avanti la fidanzata a violare il silenzio elettorale e poi scappa come l’ultimo dei fessi quando c’è da commentare il risultato:

Il 20%, decimale più o decimale meno, rappresenta il minimo storico degli ultimi sei anni, addirittura sotto le disastrose Europee 2014: una cocente sconfitta. Aggravata dall’handicap psicologico del sorpasso del Pd, che li vede retrocedere in soli 14 mesi da primo a terzo partito italiano. Evidentemente il contrattacco aggressivo, identitario e antileghista di Di Maio&C. in campagna elettorale ha evitato guai peggiori (sennò oggi il M5S sarebbe al 15%).

Ma non è bastato a frenare la picchiata di un movimento in crisi di identità, costretto a fare l’opposizione della maggioranza di cui è pur sempre il primo azionista (i voti in Parlamento restano quelli del 2018). Soprattutto in un clima da guerra fredda aizzato dalla grande stampa sul vecchio asse destra-sinistra, fascismo-antifascismo, che ha poco fondamento nella realtà, ma ha mobilitato più gli elettori di sinistra che quelli dei 5Stelle, post-ideologici e per giunta confusi e disorientati da un movimento che salva Salvini dal processo Diciotti e subito dopo chiede i voti sulla legalità e la questione morale.

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