La telefonata di Laura Castelli ai carabinieri per il bimbo senza vaccini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-09-19

La viceministra all’Economia si è fatta sentire con il comando per il bambino escluso da scuola perché senza vaccini. Ognuno ha la sua Ruby

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Un tempo era Silvio Berlusconi a chiamare in caserma per Ruby. Adesso i tempi sono cambiati e la viceministra senza deleghe all’Economia Laura Castelli i carabinieri li chiama per i bimbi senza vaccini. Alla scuola dell’Infanzia Camelot di Banchette di Ivrea un bambino è stato allontanato dagli altri perché non aveva completato le vaccinazioni obbligatorie (mancava il trivalente). La madre, Erika P., lo ha fotografato e ha fatto girare lo scatto che è finito sui giornali. La vicenda si è conclusa quando i genitori hanno mostrato l’appuntamento con la ASL per la vaccinazione del bambino per il 26 settembre prossimo, dopo aver ignorato le raccomandate della scuola: “Ho ricevuto dall’Asl, già la scorsa settimana, la comunicazione che il bambino non era in regola con i vaccini – ha raccontato la direttrice Carla Vidra – ho comunicato tramite raccomandata alla famiglia che il bambino avrebbe dovuto essere messo in regola per poter entrare a scuola, ma credo che non l’abbiano volutamente ritirata. Questa mattina si sono presentati e io ho fatto loro presente il problema. E ho chiamato i carabinieri”.

laura castelli bimbo senza vaccini 1

Quello che invece era rimasto finora inedito è che anche qualcun altro ha chiamato i carabinieri: precisamente, lo ha fatto la viceministra senza deleghe all’Economia Laura Castelli – che in questo periodo è davvero attivissima, visto che ha anche litigato con Tria – come ha rivelato stamattina Giampiero Maggio sulla Stampa:

«Pronto? Qui è il ministero». Non sarà stato di sicuro un approccio del tipo: «Lei non sa chi sono io». Se a telefonare, però, è il viceministro all’Economia, certo non è una chiamata da mettere in coda o, peggio, ignorare. Così dal comando generale dei carabinieri, alla stazione in capo alla Compagnia di Ivrea, il passo è stato breve, anzi brevissimo.

Il caso ha riguardato un bambino tenuto in quarantena per un’intera mattina, l’altro ieri, alla scuola paritaria Cameolt di Banchette, nel Torinese. Motivo? Era sì stato sottoposto al vaccino obbligatorio, ma non al trivalente. Il che ha aperto l’ennesima questione tra No e Pro Vax, articoli sui giornali, polemiche sui social e l’interessamento di esponenti politici, viceministro all’Economia, Laura Castelli compresa. Che, sempre l’altro ieri, si sarebbe preoccupata di parlare con la stazione carabinieri di Ivrea facendo leva sul Comando generale perché fosse fornito ai genitori del piccolo tutto l’ausilio necessario. Supporto o intercessione?

E i genitori del bimbo? «Sì, so che proprio la Castelli si sta interessando alla nostra vicenda. Che devo dire? Apprezziamo che stia pensando a noi. Ma ci tengo a sottolinearlo: non siamo No Vax, nostro figlio non ha il vaccino trivalente soltanto perché il morbillo lo ha già fatto», dice la madre.

Leggi sull’argomento: La presa in giro di Tria a M5S e Lega

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