La task force per spendere i soldi del Recovery Fund

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-23

I componenti, secondo il premier, saranno Roberto Gualtieri (ministro dell’Economia), Nunzia Catalfo (Lavoro), Paola Pisano (Innovazione), Roberto Speranza (Salute), Stefano Patuanelli (Sviluppo Economico), Sergio Costa (Ambiente) e Paola De Micheli (infrastrutture), ma c’è già qualche nervosismo

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Giuseppe Conte ieri ha confermato che ci sarà una task force per spendere i soldi del Recovery Fund. Sulla Stampa Carlo Bertini spiega che i componenti, secondo il premier, saranno Roberto Gualtieri (ministro dell’Economia), Nunzia Catalfo (Lavoro), Paola Pisano (Innovazione), Roberto Speranza (Salute), Stefano Patuanelli (Sviluppo Economico), Sergio Costa (Ambiente) e Paola De Micheli (infrastrutture), ma c’è già qualche nervosismo:

Perché questo nuovo carrozzone dove tutti vogliono salire, governatori, sindaci, politici – una sorta di mini consiglio dei ministri con una struttura parallela di tecnici e burocrati  per tradurre nero su bianco i progetti da mandare a Bruxelles entro il 15 ottobre – già fa vibrare i nervi dei vari leader di maggioranza: scossi dal timore che Conte accentri troppo potere nelle sue mani. Tanto che al Mef derubricano la task force a «un coordinamento interministeriale per la pianificazione degli interventi» e a «una struttura tecnica di capi di gabinetto dei ministeri capace di mandarli in porto».

Il fronte trasversale per imbrigliare il premier dunque è largo. La task force non la vuole Renzi, che strattona Conte per farlo abdicare in favore del Parlamento. «Portiamo un business plan ad agosto in aula», dice il leader di Iv, spalleggiato da Luigi Marattin che indica le priorità: «Infrastrutture, giustizia, formazione».

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La task force (La Stampa, 23 luglio 2020)

Come si vede, nessuno di Italia Viva, tanto che Renzi non ci sta. Ma sono gli stessi grillini a porsi nei loro conversare il problema che dovrebbero essere rappresentati tutti i partiti di maggioranza.

Dunque non sorprende che ieri sera prima del Consiglio dei ministri sullo scostamento di bilancio, passata la festa iniziale per i soldi portati a casa, montasse la tensione. Si teme l’assalto alla mega diligenza: i capitoli di spesa del resto sono da mesi sui tavoli che contano, anche a Bruxelles. «Ora non possiamo sbagliare, è una grande occasione», avverte Zingaretti, lanciando un ammonimento. «Serve visione, idee, bisogna puntare su green economy, digitale, conoscenza, sanità, per creare lavoro. Una fase nuova e difficile». Per esser chiari, «da Bruxelles non arriverà Babbo Natale», dice il viceministro dell’Economia Misiani. «Dobbiamo organizzarci subito per utilizzare al meglio le risorse europee».

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