Nel corso della conferenza stampa da Palazzo Chigi in cui il presidente del Consiglio Mario Draghi ha spiegato gli ultimi decreti varati dal governo, il ministro della Salute Roberto Speranza ha mostrato un grafico sull’occupazione delle terapie intensive nel periodo dal 12 novembre al 12 dicembre del 2021, che mostrava le percentuali di non vaccinati, vaccinati con due dosi da più di quattro mesi e vaccinati con dose booster che hanno bisogno delle cure più importanti perché hanno sviluppato forme più gravi della malattia.
Secondo i dati, la cui paternità appartiene all’Istituto superiore di sanità, su 100mila abitanti 23,2 accessi in terapia intensiva sono riconducibili a no vax, su un totale di oltre 6 milioni e mezzo di non immunizzati nel Paese. Sono invece 1,5 – sempre sullo stesso campione – gli ospedalizzati gravi che hanno completate il ciclo vaccinale da più di quattro mesi: dato che scende a 1 se la seconda dose (o l’unica dose di Johnson&Johnson) è stata somministrata da meno di 120 giorni, e addirittura a 0,9 se si è già fatta la dose booster. Numeri che dimostrano inequivocabilmente l’efficacia dei vaccini anti covid, considerando che la percentuale di popolazione non vaccinata in Italia è intorno al 10%, quindi in netta minoranza, che diventa maggioranza solo nel dato delle ospedalizzazioni.
Speranza mostra un grafico abbastanza esplicativo a proposito dell’utilità dei vaccini#CONFERENZASTAMPA pic.twitter.com/diiR4BHtOZ
— Pietro Raffa (@pietroraffa) January 10, 2022
“Con l’ultimo decreto – ha detto Speranza rispondendo ai giornalisti – c’è un passo avanti del nostro Paese, la ragione è anche che abbiamo raggiunto una percentuale assolutamente rilevante, alle 6 di questa mattina l’89,41% degli over 12 anni ha avuto la prima dose, restano non vaccinati poco più del 10% delle persone over 12. Queste occupano i due terzi delle terapie intensive e il 50% dei posti in area medica. L’obiettivo del Governo è ridurre l’area dei non vaccinati per ridurre la pressione sugli ospedali”. Sull’ordinanza che prevede i tamponi per chi entra in Italia ha commentato: “Resta in vigore fino al 31 gennaio, poi chiaramente sulla base del quadro epidemiologico il Governo farà le sue valutazioni. Voglio solo far notare che dopo la scelta dell’esecutivo italiano, che in quelle ore fu anche discussa, circa 10 paesi europei hanno seguito esattamente la stessa misura da noi proposta”.