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Sorpresa! Il centrosinistra diviso perde nei collegi uninominali
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-11-20
Lo studio Youtrend oggi su Repubblica: i collegi diventano contendibili anche nelle regioni rosse. E si favorisce anche il M5S
Sorpresa (no, non tanto). Dopo la certificazione della mancata alleanza tra PD e Sinistra un sondaggio di Youtrend pubblicato oggi da Repubblica spiega che un terzo circa dei 232 seggi assegnati nell’uninominale è in gioco, ovvero «molto contendibile» tra centrodestra, centrosinistra e 5stelle. Nel centrosinistra la divisione in due tronconi però si abbatte come una mannaia. Una lista a sinistra alternativa al Pd, come quella che intendono mettere in campo MDP, Sinistra Italiana e Possibile, può rappresentare l’ago della bilancia, soprattutto in alcune regioni “rosse”: Toscana, Umbria, Emilia Romagna e nel centro Italia.
Il Rosatellum voluto dal PD con il suo meccanismo che assegna un terzo dei seggi con i collegi uninominali quindi porterebbe il centrosinistra disunito a perdere persino nelle regioni del centro Italia che rappresentano storicamente il suo serbatoio di voti. Spiega il quotidiano:
Sempre secondo la proiezione YouTrend, per esempio, nel collegio di Foligno, in Umbria, se il Pd corresse con Ap e Mdp sarebbe favorito, viceversa la vittoria passerebbe con certezza al centrodestra. Nel collegio Roma-Tuscolano, sorpasso dei 5Stelle se Renzi si presenta alleato solo ai centristi.
Sesto San Giovanni, roccaforte un tempo rossa (ora il Comune è passato al centrodestra), sarebbe senza ombra di dubbio terra di conquista di Forza Italia e Lega. Senza Mdp, insomma, la proiezione conteggia 18 collegi che certamente passano agli avversari del Pd. E sono 21 (in Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Basilicata, Marche e Lazio), quelli che da sicuri diventano in bilico.
Insomma, con la nuova legge e il suo meccanismo che favorisce le coalizioni più larghe possibile, il centrosinistra riuscirebbe nell’impresa di perdere seggi sia rispetto a chi la coalizione ce l’ha (il centrodestra), sia rispetto a chi la coalizione non ce l’ha (il M5S). Ma i voti a volte si contano e a volte si pesano, sostiene chi vuole uscire dalla porta e rientrare dalla finestra in caso di mancato raggiungimento della maggioranza da parte del centrodestra. Sono gli stessi che inneggiavano al voto utile.
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