Il sondaggio su governatori e sindaci: vince Zaia, Zingaretti ultimo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-06

Il Sole 24 Ore pubblica oggi i risultati di un sondaggio dell’istituto Noto sui presidenti di Regione e sui sindaci: ai primi posti tre leghisti, chiude la classifica il segretario del Partito Democratico

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Il Sole 24 Ore pubblica oggi i risultati di un sondaggio dell’istituto Noto sui presidenti di Regione e sui sindaci secondo il quale Luca Zaia è il più popolare tra i suoi concittadini e il suo consenso è aumentato durante l’emergenza Coronavirus; dopo di lui c’è Massimiliano Fedriga seguito da Donatella Tesei. Seguono Iole Santelli, appena eletta in Calabria, Stefano Bonaccini e Marco Marsilio. Ci sono quattro governatori del centrodestra ai primi posti, mentre a chiudere la classifica ci sono Attilio Fontana, tredicesimo, Massimiliano Toma, Vito Bardi, Luca Ceriscioli, Michele Emiliano e Nicola Zingaretti, il meno popolare nel Lazio. Qui centrodestra e centrosinistra si dividono equamente le posizioni ma gli ultimi tre sono del centrosinistra e spicca, in negativo, il risultato del segretario del Partito Democratico.

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Il sondaggio dell’Istituto Noto su presidenti di regione e sindaci (Il Sole 24 Ore, 6 luglio 2020)

Per quanto riguarda i primi cittadini, in testa c’è De Caro seguito da De Luca, Gori, Bucci, Salvetti e Brugnaro. A chiudere la classifica ci sono De Magistris, Melucci, Falcomatà, Pogliese, Raggi e Orlando. Commenta Gianni Trovati:

La Lega, insomma, può festeggiare il monocolore delle prime tre posizioni, con Fedriga (Friuli Venezia Giulia), e Tesei (Umbria) in fila dietro alla lepre Zaia. Ma deve fare i conti con i numeri ingombranti di un presidente che, dietro all’unanimismo di facciata, propone nei fatti una Lega diversa da quella di Salvini, e guarda al Nord e all’Europa più che al sovranismo nazionalista. Il Carroccio può consolarsi con il dualismo ancora più spinto che anima il Pd. Dove il presidente emiliano-romagnolo Bonaccini guadagna 10 punti rispetto all’edizione dell’anno scorso, mentre il segretario Nicola Zingaretti da presidente del Lazio ne perde 8 e crolla all’ultimo posto in graduatoria: con un 31% che rappresenta uno dei peggiori risultati di s empre registrati dal Governance Poll. Anche a sinistra la gestione dell’epidemia ha contato parecchio, nella distanza fra un Bonaccini subito in trincea e le sottovalutazioni iniziali di Zingaretti riassunte nello sfortunato aperitivo milanese di fine febbraio. Ma anche qui conta la politica nazionale.

Perché proprio intorno alla crescita di Bonaccini, che con il suo successo alle amministrative di gennaio sulla leghista Borgonzoni aveva evitato i primi grossi guai al governo Conte-2, si concentrano le attenzioni di chi nel partito soffre una partecipazione giudicata troppo incolore nei tiri alla fune continui che agitano le giornate complicate della maggioranza giallorossa. Si vedrà. Nel frattempo ci sono le regionali di settembre, che ovviamente con le candidature contrapposte e le campagne elettorali possono sfociare in numeri molto diversi da quelli di un’analisi fondata in via esclusiva sulla figura del presidente in carica. A destra i risultati del Governance Poll offrono una prospettiva buona al ligure Giovanni Toti, confortato anche dalle divisioni dei concorrenti, le stesse che in Puglia complicano il cammino di Michele Emiliano. Per Vincenzo De Luca in Campania (che infatti alcuni sondaggi nei giorni scorsi hanno dato nettamente vincente)ed Enrico Rossi in Toscana la base di partenza sembra più solida. Ma la corsa inizia ora.

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